Casto (Brescia), a scuola troppi alunni: non solo disabili, anche chi non segue in Dad, i carabinieri li cacciano Casto (Brescia), a scuola troppi alunni: non solo disabili, anche chi non segue in Dad, i carabinieri li cacciano

Casto troppi alunni nella scuola media: non solo disabili, nella scuola media bresciana. I carabinieri cacciano gli alunni infiltrati, non disabili

Nella scuola media di Casto (Brescia) c’erano troppi alunni a scuola. Alunni disabili, ufficialmente, ai quali la scuola aveva aperto le porte perché a casa, in Dad, non riuscivano a seguire. Ma i carabinieri li hanno fatti sgomberare perché non potevano essere lì. O meglio, perché tra gli alunni si sarebbero “infiltrati” scolari che disabili non erano. Ma che non seguivano da casa in Dad.

Casto infatti, come tutta la provincia di Brescia, si trova da alcuni giorni in zona arancione rafforzata. Questo vuol dire, tra le altre limitazioni e restrizioni, anche scuole chiuse. E obbligo, per gli alunni di seguire le lezioni mediante la didattica a distanza.

Casto troppi alunni, nella scuola media: arrivano i carabinieri

Arrivano i carabinieri nella scuola media che dovrebbe essere chiusa perché in zona arancione rafforzato. È accaduto a Casto, piccolo paese in provincia di Brescia. Quando i militari hanno chiesto al preside quale fosse la situazione, a scuola erano presenti una quindicina di studenti alcuni affetti da disabilità, come permettono le norme. Ma, di questi, una decina solo perché con la Dad non partecipavano attivamente. I dieci studenti sono stati quindi fatti tornare a casa con i genitori, segnalati al tribunale dei minori, perché avrebbero dovuto sorvegliare i figli.

Casto troppi alunni: gli alunni non disabili non avevano diritto di stare a scuola

“Non tutti gli alunni presenti avevano disabilità riconosciute, ma alcuni venivano fatti affluire semplicemente perché da casa non partecipavano attivamente e quindi si era optato per farli presenziare al fine di tenerli maggiormente sotto controllo”. Così è stato scritto sul verbale dalle forze dell’ordine.

Di fatto una decina di studenti erano stati fatti entrare a scuola perché da casa non seguivano le lezioni online ma facevano altro. La legge però prevede che in zona arancione rafforzato, come è ora tutta la provincia di Brescia, e in zona rossa possano essere fatte lezioni in presenze solo per alunni disabili e per chi non ha connessione internet. I dieci studenti sono stati quindi fatti tornare a casa con i genitori, segnalati al tribunale dei minori, perché avrebbero dovuto sorvegliare i figli.

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