Catania, gli tolgono in punti e va in coma: la moglie pensa all'eutanasia

– CATANIA, 1 GIU – ''Giustizia per Giuseppe, medici assassini ancora al loro posto. Giustizia e cure negate, vergogna''. Sono alcune delle frasi scritte sullo striscione esposto davanti al nuovo ospedale Garibaldi del rione Nesima di Catania da Irene Sampognaro, moglie dell'architetto Giuseppe Marletta, di 43 anni, entrato in coma in quel nosocomio esattamente un anno fa dopo l'asportazione di due punti di sutura metallici applicati in seguito all'estrazione della radice di un dente. L'uomo, che si e' risvegliato, e' adesso ricoverato in un centro di riabilitazione, tracheomizzato, alimentato con un sondino e affetto da piaghe da decubito. ''Per mio marito – afferma Irene Sampognaro, 40 anni, insegnante, madre di due figli, uno cinque e una di un anno – voglio le migliori cure del mondo. Lo Stato dice di essere per la vita ma poi ti abbandona''. Per questo la donna afferma di ''capire il caso Englaro'' e annuncia, in caso di ''mancate risposte dalle Istituzioni'' di ''portare all'estero'' suo marito per praticargli l'eutanasia: ''questa – sostiene – non e' vita''. ''Io sono per la vita, ma quella vera – osserva Irene Sampognaro – e sono disposta a tornare indietro sulla mia decisione soltanto se lo Stato si fara' carico della cura e dell'assistenza ai massimi livelli''. Il ministero della Salute, nei limiti delle sue competenze, si e' gia' attivato da tempo per rispondere a queste richieste, rileva il sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, sottolineando di aver avuto un fitto scambio di missive con la signora, che ''e' stata ricevuta dagli esperti del ministero'' lo scorso 14 aprile. Alla signora Sampognaro, in attesa di una valutazione per cure all'estero per il marito, era stato anche proposto intanto ''una consulenza, con eventuale ricovero al centro S.Anna di Crotone, che lei ha rifiutato''. Al momento, non risulta che sia stata inoltrato la domanda al centro regionale di riferimento. Per Adriano Pessina, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell'Universita' Cattolica di Roma ''il fatto che sia necessario ricorrere a drammatici appelli pubblici per ottenere ascolto, giustizia e assistenza qualificata e' indice di un progressivo deteriorarsi del tessuto etico del nostro Paese e del lacerarsi delle funzioni stesse delle Istituzioni''. Per questo auspica che ''si cominci a pensare realmente al sostegno delle famiglie'', perche' ''la via breve non puo' essere nessuna forma di eutanasia, ma un'assistenza adeguata e solidale''. La Commissione parlamentare di inchiesta sugli Errori sanitari, tramite il suo presidente, Leoluca Orlando, annuncia che ''intende acquisire ogni dato utile a conoscere quanto accaduto a Giuseppe Marletta''. Sulla vicenda sono state aperte due inchieste: una interna aperta dall'azienda ospedaliera Garibaldi e l'altra avviata dalla Procura della Repubblica di Catania. .

Gestione cookie