Comunali Catanzaro, buste con proiettili al prefetto e a due giornali

CATANZARO, 14 MAG – Tre buste contenenti proiettili sono state bloccate al Centro meccanografico delle Poste di Lamezia Terme.

Secondo le prime informazioni riportate dall’Ansa le lettere erano indirizzate al Prefetto di Catanzaro e a due giornali, la Gazzetta del Sud e il Quotidiano della Calabria.

Nelle buste contenenti i proiettili inviate al prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, ed ai quotidiani Gazzetta del sud e Quotidiano della Calabria si fa uno specifico riferimento alle elezioni comunali a Catanzaro. Lo ha riferito all’ANSA il prefetto Reppucci. ”Nel messaggio – ha detto – mi viene contestato un mancato intervento in merito alle polemiche sul voto ignorando che io in questa materia non ho alcun potere. Per quanto mi riguarda dunque, sono tranquillissimo”.

Le tre buste, scrive l’ANSA, sono state spedite da Catanzaro e contenevano anche ritagli di giornale con foto di alcuni consiglieri comunali eletti del Pdl.

Le minacce rivolte al Prefetto sono state dattiloscritte su un foglio di formato A4 al quale sono stati spillati i ritagli di giornale. Sullo stesso foglio contenente i ritagli di giornale è stato scritto il nome del prefetto Reppucci con un segno di croce sopra. Solamente all’interno della busta indirizzata al Prefetto c’era un proiettile calibro 7,65. Tutto il materiale è stato sequestrato dai carabinieri.

Da giorni è in atto a Catanzaro una forte polemica sull’esito delle elezioni comunali svoltesi il 6 e 7 maggio nel capoluogo calabrese e che hanno portato, dopo quattro giorni di analisi e riscontri, all’elezione al primo turno, con uno scarto minimo di voti rispetto al 50%, del candidato del centrodestra, Sergio Abramo, che venerdi’ mattina si è gia’ insediato.

Il centrosinistra ha chiesto, anche con interventi parlamentari, l’intervento del Ministro Cancellieri ed oggi il capogruppo nell’Antimafia, Laura Garavini, anche l’intervento della stessa Commissione Parlamentare. Il Pdl reagisce e parla di un voto regolare. Su un caso di presunta compravendita di voti ha, infine, aperto un’inchiesta la Procura della Repubblica, che sabato scorso ha deciso per il sequestro di tutte le schede elettorali al fine di un definitivo controllo.

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