Catanzaro, uccide la madre con un forchettone da cucina

Pubblicato il 6 Maggio 2010 - 08:58 OLTRE 6 MESI FA

Ha ucciso la madre in un raptus di follia colpendola più volte con un forchettone da cucina. E’ successo a Catanzaro Lido, dove Maria Concetta Sacco, 53 anni, insegnante elementare, è stata uccisa la scorsa notte dal figlio ventunenne Marco Umberto Caporale.

Il 21enne pare soffra di disturbi depressivi. Secondo quanto riferito dai carabinieri, il giovane sarebbe uscito di casa mercoledì sera e avrebbe avuto un’improvvisa lite con un coetaneo, colpito con una testata al volto.

Poi, rientrato in casa avrebbe di colpo scaricato la sua rabbia contro la madre, mentre il padre si era allontanato per portare qualcosa in cantina. Sembra che negli ultimi mesi il ragazzo abbia sofferto di disturbi psichici che lo hanno portato a uscire di rado da casa.

L’omicidio, di cui scrive il Quotidiano della Calabria, è accaduto mentre i due si trovavano nella cucina della loro abitazione, nel quartiere Lido. L’omicidio non ha avuto testimoni. Il padre del giovane, un impiegato in pensione, era uscito di casa, mentre la sorella maggiore si trovava nella sua stanza ed è accorsa in cucina dopo avere sentito le urla della madre.

Per uccidere la madre Marco Umberto Caporale ha utilizzato un forchettone e un grosso coltello da cucina, con i quali l’ha colpita ripetutamente alla gola, al torace ed in altre parti del corpo. La morte di Maria Concetta Sacco è stata istantanea. La vittima era un’insegnante elementare, mentre l’omicida è uno studente.

Il movente dell’omicidio, secondo quanto è emerso dalle prime indagini, sarebbe da collegare a un raptus di follia. Marco Umberto Caporale soffriva da tempo di problemi di depressione e aveva frequenti liti con i familiari. Il giovane è stato portato nel carcere di Catanzaro.

Secondo la ricostruzione dei fatti, nel pomeriggio prima del delitto il giovane aveva contattato il parroco della chiesa dove risiede per chiedergli un appuntamento. Il prete lo aveva poi incontrato sul lungomare di Catanzaro Lido dove i due avevano fatto una lunga chiacchierata. Caporale, durante l’incontro con il sacerdote, avrebbe avuto anche un diverbio con un passante, ma la circostanza non viene confermata dagli investigatori perché l’episodio non è stato denunciato.

Dopo l’incontro con il sacerdote il giovane, che appariva tranquillo, era rientrato a casa per poi uccidere la madre durante la serata. Nel momento del delitto il padre era nella cantina, mentre la sorella si trovava in un’altra stanza dell’ abitazione. Quando i carabinieri sono giunti sul posto hanno trovato il ventunenne rinchiuso nella sua camera e hanno sfondato la porta per poterlo fermare. Caporale, che era in stato di choc, aveva le braccia e la maglia sporche di sangue. Il sostituto procuratore della Repubblica, Elio Romano, sta effettuando gli atti per la convalida dell’arresto e disporre l’autopsia sul corpo della vittima.