La chiamò “mignotta” e lei trascina in tribunale l’editore di Flash-Art

Di Daniela Lauria
Pubblicato il 7 Novembre 2011 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Caterina De Manuele ha deciso di querelare il direttore di Flash Art, Giancarlo Politi, per ingiuria. E’ il controverso epilogo di un agone nato sul web, che trova la sua naturale collocazione nelle aule di tribunale. La giovane designer, Caterina De Manuele, si era vista appellare come “mignotta” dall’editore milanese dopo che aveva osato indignarsi per un annuncio di stage non retribuito, trovato sulla bacheca della nota rivista di arte, da lui diretta. Il duello si era inasprito dopo che Caterina aveva fatto scoppiare il caso in rete, con la sua lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Quello che in principio era “solo” un caso telematico si è tramutato in un vero e proprio caso giudiziario.“Ora anche le mignotte debbono parlare quattro lingue, conoscere l’arte e inDesign” queste le parole di Politi che replicava all’indignazione di Caterina e che ora sono finite nell’atto di citazione in giudizio, presentato giovedì scorso al giudice di pace di Milano, perché definite “gravemente offensive e ingiuriose”.

La notizia, ripresa anche dal quotidiano britannico The Independent, è stata condivisa su Facebook da più di 22mila utenti. Ed è proprio sul sito in blue che è avvenuto il primo incontro tra la giovane designer e l’avvocato Niccolò Vecchioni che sulla bacheca della pagina di Flash Art, sobbissata di proteste dei netizen, ha offerto gratuitamente la propria assistenza legale. Vecchioni, 29 anni (uno in più di Caterina), si è detto “colpito dall’arroganza” delle risposte di Politi e dai “toni fastidiosi” di un annuncio in cui si proponeva per uno stage di 8-10 mesi un rimborso “minimo, quasi inesistente”. Nell’atto di citazione si legge anche che Politi ha amplificato la “nocività del grave insulto ricevuto” con un comunicato in cui Caterina è stata descritta come “una interlocutrice particolarmente aggressiva e subdola”, che avrebbe “manipolato e modificato” la sua risposta. “Un goffo tentativo di minimizzare i fatti” è infine il tentativo di Politi di giustificare la sua frase sulle mignotte.

Il direttore di Flash Art, contattato dalla redazione del Fatto Quotidiano, che ha seguito la vicenda fin dalla prima ora, ha avvertito che anche i suoi legali sono in mobilitazione. “Nulla da aggiungere”. La decisione di adire le vie legali, tiene a precisare l’avvocato Vecchioni, è stata presa “non per speculare sulla vicenda, ma per fare sì che questa non cada nel vuoto”. Il valore è simbolico, un monito per tutti quei “ladri di speranze” che si aggirano indisturbati sul mercato del lavoro e che costringono sempre più giovani laureati italiani alla fuga all’estero.