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Cattolici, Boffo: "Diano un contributo, no deleghe in bianco"

di Alessandro Avico |25 Ottobre 2011 8:46

ROMA – ''In questa stagione il silenzio è peccato, la delega non è più tollerabile per intero, il Paese ha bisogno di noi, ciascuno è chiamato a offrire il contributo che può e sa dare''. Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera Dino Boffo, direttore di Tv2000, a proposito dell'impegno politico dei cattolici italiani e commentando il recente seminario di Todi promosso dal Forum delle associazioni cattoliche del mondo del lavoro.

''Nella società italiana le aggregazioni si frantumano spesso – spiega l'ex direttore di Avvenire – Nel caso di Todi è avvenuto il contrario. Dopo un lungo cammino durato più di vent'anni l'associazionismo cattolico, nelle sue diverse declinazioni, mette da parte le divisioni formali e decide di confrontarsi e dialogare''.

''L'accelerazione del processo politico italiano – prosegue – stana tutti, soprattutto i cattolici che sembravano in letargo''. Boffo aggiunge che nell'azione della Cei c'è una ''forte continuità'', ''rappresentata dal cardinale Bagnasco'', ma sottolinea che la Chiesa ''non apre consultazioni'' politiche.

A proposito delle parole dello stesso presidente della Cei, che ha parlato di ''atti licenziosi'' e della necessità di ''purificare l'aria'', Boffo sottolinea che ''la Chiesa vive nei tempi, si documenta, cerca di capire e poi dice cio' che deve dire''.

Tuttavia, aggiunge, ''la Chiesa non incarica nè disfa governi. Il suo compito è evangelizzare, formare le persone. E in quel formare c'è anche l'indicazione di ciò che è giusto e non è giusto fare e dire''.

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