C'è crisi, meno iscritti all'università: solo 29% dei 19enni

ROMA, 21 MAG – Calano gli iscritti nelle universita' italiane. In 8 anni, dal 2004 al 2011, anche a causa della crisi, le immatricolazioni sono diminuite del 15% ed e' aumentato il numero degli studenti 'poco motivati' (dal 10 al 14%). A oggi solo il 29% dei diciannovenni decide di iscriversi e tra i laureati nel 2011 la meta' ha studiato vicino casa. Ma rispetto all'universita' pre-riforma sono aumentati gli studenti che conseguono la laurea in corso (39% contro 10% del 2001), ''la frequenza alle lezioni e' piu' assidua e ci sono piu' opportunita' di studio all'estero e di stage''.

A scattare la fotografia dei laureati italiani nel 2011 e' Almalaurea che oggi a Roma ha presentato il ''XIV Profilo dei laureati italiani'' sulla base di 215.525 studenti usciti da 61 atenei lo scorso anno. ''Il fatto che solo il 29% dei 19enni italiani si sia iscritto all'universita' nel 2010-2011 e' un dato allarmante – denuncia il direttore di Almalaurea, Andrea Cammelli ß- in molti si fermano anche prima e solo il 20% della popolazione tra i 30 e i 34 anni ha una laurea contro l'obiettivo europeo 2020 del 40%. Investire sull'istruzione superiore aiuta a far crescere il paese''. ß ßIL PROFILO – Chi arriva alla laurea di primo livello proviene da classi sociali meno favorite (il 24% ha un genitore laureato e il 26% e' di estrazione operaia), ha studiato sotto casa e ha raggiunto il traguardo a 24 anni. L'8,4%, mentre studiava anche lavorava, e il 69% (71% nel caso della specialistica) ha frequentato regolarmente piu' del 75% degli insegnamenti. Il 60% (54,4% specialistici) ha fatto stage o tirocini prima della laurea, il 10,2% contro l'8,4% del 2004 ha avuto esperienze di studio all'estero. La maggior parte (77%) intende proseguire la formazione, di questi il 61% vuole iscriversi alla specialistica.

I laureati specialistici, biennali e a ciclo unico, sono invece piu' avvantaggiati socialmente e culturalmente (nel primo caso il 28,8% ha un genitore laureato, nel secondo il 44%), ''piu' disponibili alla mobilita' e hanno piu' esperienze di studi all'estero nel curriculum (le vive il 17,5 %)''. Escludendo ritardi di immatricolazione, gli specialistici si laureano a 25,2 anni con 108 su 110, gli specialistici a ciclo unico a 26,1 anni con 104. Nelle triennali e nelle specialistiche i risultati migliori li ottengono i laureati in campo letterario con votazioni medie di 105,5 e 110,7.

DISPARITA' VOTAZIONE – I voti medi dei laureati nella stessa classe di laurea triennale ma in due atenei diversi possono variare anche di 17 punti.''Il divario va ricomposto – chiede Cammelli – altrimenti non si riescono a premiare i migliori atenei''. META' DEI LAUREATI STUDIA 'SOTTO CASA' – Anche a causa dei costi, il 49% ha frequentato un'universita' nella stessa provincia in cui si e' diplomato, il 26% in una limitrofa. Il 12% si e' spostato dal Sud al Centro-Nord e solo il 2% e' andato all'estero. I laureati stranieri in Italia sono il 3,3%.

DIMINUISCONO I FUORI CORSO – Rispetto al 2001 i laureati in corso sono aumentati dal 10 al 39%. Nella laurea di primo livello il 63% ha ottenuto il titolo entro il primo anno fuori corso (38% in corso), nel caso della specialistica l'81% (47% in corso). Le migliori performance in entrambi i casi si registrano tra i laureati delle professioni sanitarie: il 65% si laurea in corso nella triennale, il 78% nella specialistica.

I MIGLIORI RISULTATI? QUELLI DELLE DONNE – Arrivano alla laurea piu' giovani le donne (26,4 anni contro i 27,1 degli uomini, considerando anche le immatricolazioni dopo i 19 anni) e sono piu' regolari nello studio: nel 2011 si e' laureato in corso il 40,6% delle donne contro il 36,4% degli uomini. Ma nel mercato del lavoro, osserva Almalaurea, la presenza delle donne stenta a essere riconosciuta adeguatamente.

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