Celentano: “Nulla è più pericoloso che farsi capire”

ROMA, 29 GEN – ''Su di me si e' scritto di tutto . Ad esempio non e' vero che 'esco di rado e parlo ancora meno'. Quando c'e' da parlare lo faccio''. E ancora: ''Il mio misero pensiero io voglio che si comprenda. Parlo in modo semplice, e' vero, comprensibile e a volte questo puo' spaventare . Non c'e' nulla di piu' pericoloso che farsi capire''.

Parola di Adriano Celentano, in uno dei passaggi piu' significativi di una lettera a Maurizio Cattelan. L'insolito scambio epistolare tra il cantante, 'la voce piu' grande, divertente, dolente d'Italia' e 'uno degli artisti contemporanei piu' geniali', e' uscito sull'edizione tedesca di 'Interview' (lo storico magazine fondato da Andy Warhol).

Rispondendo a Cattelan, Celentano parla delle sue origini (''Sono figlio di emigranti, poveri, onesti e allegri'') e torna sul senso di uno dei suoi brani piu' discussi, 'Chi non lavora non fa l'amore': ''Il mio intento era di lanciare una provocazione proprio ai datori di lavoro,ai padroni, facendo un parallelo con gli operai che, trovandosi senza lavoro, perdevano anche la serenita' e l'amore in seno alle proprie famiglie''. Eppure, ricorda Adriano, '' questa canzone fu strumentalizzata,tacciata di essere contro gli scioperi. Come potrei , io, con la mia storia familiare e personale, essere contro gli scioperi, l'unica arma democratica per far rispettare i diritti delle persone piu' deboli e per dar loro voce e visibilita'''.

Celentano descrive anche la sua 'utopia': ''E' vero che diffido della classe politica perche' ha creato impunemente i disastri che stanno affondando la vita delle persone. Negandogli la dignita' di un lavoro, il diritto allo studio uguale per tutti, il diritto di curarsi tutti nello stesso modo Forse i politici dovrebbero essere affiancati da filosofi e poeti per sperare di recuperare la cultura dell'onesta' e della sapienza. Per tentare di ricostruire un mondo serio , illuminato''.

Si attende a breve l'ufficializzazione del contratto tra Celentano e la Rai per il festival Sanremo. Intanto Cattelan cita l'ultima apparizione del cantante all'Ariston, nel 2004: ''Ricordo soprattutto il silenzio e l'attenzione scesi su una stanza che fino a quel momento rumoreggiava con il televisore in sottofondo. Ci regalerai ancora qualche minuto di libera imprevedibilita'?''.

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