“Cercasi commesso, meglio se gay”. Protestano sindacato e associazione

PONTASSIEVE (FI) – “Cercasi commesso, meglio se gay” è l’indiscreto annuncio di lavoro di un negozio di abbigliamento in provincia di Firenze. Immediata la polemica da parte dell’associazione pro-gay e la Cgil.

Buon senso vorrebbe che l’orientamento sessuale non possa considerarsi requisito preferenziale per un’inserzione di lavoro. Non è dello stesso avviso Danilo Zanna, autore dell’annuncio per conto del marchio Diddi di Prato, che ha motivato la sua scelta attribuento agli omosessuali una naturale propensione alla moda. Il più trito dei cliché. A dargli ragione però sono stati i 230 aspiranti commessi che hanno proposto la loro candidatura, con relativo “coming out”.

A scanso di equivoci Zanna ha poi precisato che la decisione è stata presa, a titolo personale, “dopo aver conosciuto diversi omosessuali sul luogo di lavoro”, sollevando così l’azienda da eventuali colpe. Scelta “empirica” dunque, che non è stata particolarmente gradita nè dalla Cgil, nè dall’associazione Gay e Lesbica. “Vanno privilegiate la competenza e la professionalità, a prescindere dalle caratteristiche personali” avverte il sindacato. “Preferire sulla carta un generico gay significa soggiacere ad uno stereotipo” ha puntualizzato l’associazione.

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