Certificato medico obbligatorio a scuola: basta un giorno di assenza Certificato medico obbligatorio a scuola: basta un giorno di assenza

Certificato medico obbligatorio a scuola: basta un giorno di assenza a Pescara

Per tornare a scuola dopo un giorno di malattia serve il certificato medico.

Obbligo di presentare il certificato medico anche dopo un solo giorno di assenza per malattia. Pena la non riammissione in classe.

Accade, non senza polemiche, in alcune scuole di Pescara e provincia, in base ai contenuti delle circolari emesse dai presidi.

E’ quanto si legge ad esempio nel documento di un istituto di Montesilvano (Pescara).

“Anche dopo un unico giorno di assenza per malattia, sarà necessario essere in possesso di un certificato del medico o del pediatra che attesti che l’alunno non è affetto da patologie infettive o diffusive”. 

“In caso di assenza per malattia è consentito il rientro a scuola degli alunni solo se muniti di certificato medico”, ribadisce la circolare di una scuola del capoluogo adriatico.

Alla misura in questione si è arrivati dopo un incontro tra la Asl di Pescara e i dirigenti scolastici, che si è svolto martedì.

Gli esperti sanitari hanno fornito ai presidi indicazioni ed istruzioni per la riapertura delle scuole.

Le Asl hanno infatti recepito una circolare della Regione Abruzzo, che però non indicava l’obbligatorietà del certificato dopo un solo giorno di assenza per malattia.

Un provvedimento che comporterà una significativa mole di lavoro per pediatri e medici e contro cui insorgono i genitori.

Scuola, flash mob e cortei di studenti in tutta Italia

Intanto gli studenti di tutta Italia scendono in piazza per l’emergenza Covid. “La scuola è in ginocchio: la pandemia ha fatto scoppiare i problemi che la scuola subisce da anni”, dice Alessandro Personè dell’Unione degli studenti.

“Oggi manifestiamo in tutto il Paese perché vogliamo che il governo e la ministra ci ascoltino per costruire un piano di ripartenza in sicurezza ed in presenza dando una prospettiva chiara di innovazione radicale della scuola”.

“I primi giorni di scuola sono stati un banco di prova sconvolgente: trasporti insufficienti, lavori di edilizia mai partiti, organico mancante e didattica a distanza”, aggiunge Personè.

Il 13% degli studenti ha abbandonato gli studi durante il lockdown

Serve un cambio di passo forte per rispondere ai tassi di dispersione scolastica e povertà educativa in aumento.

“I 209 miliardi del Recovery Fund – dice Personé – devono servire per costruire insieme un nuovo modello di scuola che possa garantire il diritto allo studio e la gratuità durante la crisi economica che stiamo vivendo”.

Domani, 26 Settembre, gli studenti annunciano che saranno a Roma con Priorità alla scuola, docenti e genitori, sindacati.

“Uniti per dare un messaggio forte: vogliamo che la riapertura del Paese inizi dall’istruzione e la ricerca per non lasciare indietro nessuno e costruire una società più giusta, che abbatta le disuguaglianze”.

In piazza anche gli universitari.

Camilla Guarino, Coordinatrice di LINK Coordinamento Universitario, afferma: “Come studenti universitari oggi ci attiviamo negli atenei e nelle piazze delle nostre città insieme agli studenti medi”.

“Nei nostri atenei esistono ancora molti problemi. Al distanziamento che riduce la partecipazione in presenza alle lezioni si aggiungono i problemi legati all’accessibilità agli studi per studenti e studentesse”.

“Per questo oggi occorre rendere l’istruzione e l’università completamente gratuite, attraverso le risorse del recovery fund, affinché istruzione ricerca siano delle priorità per il nostro Paese”. (Fonte: Ansa).

Gestione cookie