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Chiara Danieli, Michele Sica e Beatrice Alfinito: lo sport italiano piange 3 campioni in pochi giorni

Lo sport italiano nel giro di pochi giorni piange tre campioni: venerdì è morta, a soli 21 anni, Chiara Danieli, medaglia d’oro agli Europei di karate del 2019 e ieri invece il triste annuncio della morte della velocista azzurra Beatrice Alfinito. Entrambe, Beatrice – che a luglio avrebbe compiuto 35 anni – e Chiara – ricoverata per sei mesi all’ospedale Civile di Brescia – hanno combattuto a lungo contro delle terribili malattie.

Domenica poi la morte di Michele Sica, 26 anni, due volte campione del Mondo juniores di pattinaggio. Michele, che lavorava come allenatore a Casalecchio, è morto dopo essere volato dal terzo piano della casa di Sala Bolognese.

Chiara Danieli morta, stroncata da una malattia incurabile

L’atleta, 21 anni, era ricoverata da circa sei mesi all’ospedale Civile di Brescia, in seguito ad una crisi acuta avuta in casa, che ha reso necessario un periodo di sedazione in ospedale e di una lunga osservazione.

La Danieli, originaria di Gavardo, nel bresciano, con la nazionale juniores aveva raggiunto traguardi importanti a livello internazionale: nel 2016 il bronzo a squadre ai Mondiali juniores e tre anni dopo l’oro europeo sempre a squadre insieme alle compagne Giorgia Longhena e Valentina Podavini.

Ora sarà l’autopsia a stabilire le cause della morte dell’atleta bresciana.

La morte di Beatrice Alfinito

Ieri l’annuncio della morte della velocista umbra Beatrice Alfinito.

Il triste annuncio è stato dato dalla Fidal con un comunicato sul proprio sito ufficiale:

“Si è spenta dopo aver combattuto a lungo contro una terribile malattia la velocista umbra Beatrice Alfinito, azzurra dello sprint a livello giovanile. Alfinito avrebbe compiuto 35 anni nel mese di luglio. Nel 2006 ha gareggiato ai Mondiali juniores di Pechino, nei 200 metri e anche nella staffetta 4×100 correndo in prima frazione, dopo essersi messa in evidenza tra i migliori prospetti della categoria con record personali di 12.01 nei 100 e 24.35 sui 200 metri, ma a livello assoluto la sua carriera era stata poi frenata da problemi fisici. Alla famiglia vanno le condoglianze del presidente della Fidal Stefano Mei, del Consiglio federale e di tutta l’atletica italiana”.

 

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