Chiara Ferragni domanda a giornali e tv: perché Alberto Genovese un genio? Chiara Ferragni domanda a giornali e tv: perché Alberto Genovese un genio?

Chiara Ferragni domanda a giornali e tv: perché Genovese un genio?

Chiara Ferragni ha fatto a giornali e tv, al mondo della comunicazione quasi tutto, una domanda impertinente ma del tutto pertinente.

E la domanda è: perché nelle cronache trattate Genovese come un genio? Dove per Genovese si intende quel gentiluomo che, stando alle cronache, organizzava feste esclusive con annessa cocaina nei piatti di portata e, stando alle accuse, spesso e volentieri post festa di violenza. Su questo si indaga ma il più pare già scoperto e perfino confessato.

DOMANDA GIUSTA, RISPOSTA SBAGLIATA

Chiara Ferragni, a lei non si può chiedere proprio tutto. Detto senza alcuna ironia, con sorpresa di molti compreso chi scrive, Chiara Ferragni sta mostrando un senso civico raro nei cosiddetti ceti dirigenti e rarissimo tra la cosiddetta gente. Senso civico, buon senso e anche voglia e capacità di mostrarli e di esporli entrambi al vento, spesso contrario.

Se al posto dei tanti che hanno fatto e continuano a far danno sulla pandemia (ogni riferimento a politici, governatori, sindaci, sindacalisti, rappresentanti di categorie e territori è voluto e pertinente) si fosse seduta una Chiara Ferragni avremo meno guai e follie in giro. Sentite e sincere congratulazioni alla Ferragni. Un po’ meno ad una collettività dove buon senso e senso civico devono essere ricordati e usati da una ragazza imprenditrice intelligente sì, ma non certo per ruolo guida intellettuale.

Eppure Chiara Ferragni l’ha presa in castagna l’informazione più o meno tutta: perché trattate nelle cronache Genovese come un genio? Domanda giusta e acuta. Poi però Chiara Ferragni si è persa per una via parallela, non quella che conduceva alla risposta vera. Chiara Ferragni ha avanzato l’ipotesi che Genovese sia trattato nelle cronache come un genio, sia pure del male, perché maxi feste, perché giovani donne, perché relazioni con Vip vari…E soprattutto perché uomo  maschio con vittime donne femmine.

Chiara Ferragni ha intuito che qualcosa del genere c’é: sepolto ma non occultato nel comune pensare, più comune, molto più comune di quanto non si finge che sia. Chiara Ferragni ha intuito quel che spunta impavido e impudico dal discutere delle notti e feste alla Genovese: che ci facevano lì a 18 anni quelle ragazze? Perché restavano la notte fuori casa? Che ci andavano a fare? Insomma e più o meno: se la sono cercata. Il che equivale ad attenuante, eccome, per tutti i Genovese del mondo.

Ma non è per questo riflesso, depositato al fondo di tante culture, in particolare quelle figlie delle religioni monoteiste, riflesso che vuole le donne come portatrici di impurità congenita e quindi criminogene nella loro sessualità), non è per questo che nelle cronache Genovese viene trattato, anzi ricordato nelle mini biografie come un genio.

IL PERCHE’ SONO I 100 MILIONI

Il perché, il vero perché di questo trattamento delle cronache, il motivo di fondo della collocazione di Genovese tra i “brillanti” da parte sono i 100 milioni di euro. Genovese ha fatto 100 milioni. Il che lo rende geniale e brillante nella sceneggiatura standard dei mass media. Uno che ha fatto 100 milioni deve essere per forza in qualche modo e misura “fico”. Poi si possono raccontare tutte le eventuali malefatte e porcherie. Ma saranno pur sempre malefatte e porcherie di uno “fico”.

No, non è il poco rispetto per le donne il motivo per cui giornali e tv raccontano Genovese come un genio. E’ invece il molto rispetto per i 100 milioni il motivo. Molto rispetto per i 100 milioni e consolidata abitudine all’inconsapevolezza irresponsabile. Ci sarà mai una Chiara Ferragni che chieda a giornali, tv, mass media perché fanno pubblicità e promozione al negazionismo quanti più e tanto più questo si organizza e si manifesta come concreto attentato alla salute pubblica?

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