BRESCIA, 11 APR – Il Tribunale di Brescia ha condannato il Comune di Chiari, nel bresciano, al pagamento di 4.000 euro per le spese processuali per aver emesso un'ordinanza dalla ''natura discriminatoria''. E' quanto ha comunicato la Cgil di Brescia in una nota. Il provvedimento, datato 26 settembre 2011, obbligava gli stranieri che volevano sposarsi a presentare il permesso o la carta di soggiorno validi. Il ricorso contro l'ordinanza del Comune guidato dal senatore della Lega Nord Sandro Mazzatorta era stato presentato dalla Fondazione Guido Piccini e dall'Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione), insieme alla Camera del Lavoro di Brescia.
''Nella sentenza – si legge in una nota della Cgil bresciana – il giudice ha sottolineato che 'la natura discriminatoria del provvedimento e' piuttosto eclatante' e si è richiamato, a sostegno della decisione, alla sentenza della Corte Costituzionale n.245 del 2011''. ''Continueremo a contrastare ordinanze e delibere discriminatorie dei Comuni'', ha affermato il segretario della Cgil Brescia Damiano Galletti.