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Chiesa: “Sì alla cremazione, no allo spargimento delle ceneri”

di admin |2 Marzo 2012 14:34

ROMA – La Chiesa italiana sancisce la sua ‘apertura’ alla cremazione dei defunti. Lo fa pubblicando nella nuova edizione del ”Rito delle esequie” un’apposita Appendice con le preghiere ”in caso di cremazione”. L’annuncio e’ stato dato in una conferenza stampa della Commissione Cei e dell’Ufficio liturgico competenti, ribadendo comunque che la sepoltura resta la forma ”piu’ idonea a esprimere la fede nella resurrezione” e confermando il no allo spargimento delle ceneri e alla conservazione in luoghi diversi dal cimitero.

L’Appendice con testi e riti liturgici che accompagnano le varie fasi della cremazione e’ la novita’ piu’ significativa di questa seconda edizione del Rituale e non ha un corrispondente ne’ nell’edizione originale latina del 1969, pubblicata dopo la riforma conciliare, ne’ nella prima edizione italiana del 1974.    ”La stessa denominazione di Appendice – ha detto mons. Angelo Lameri, dell’Ufficio Liturgico Nazionale della Cei – vuole richiamare il fatto che la Chiesa, anche se non si oppone alla cremazione dei corpi quando non viene fatta in ‘odium fidei’, continua a ritenere la sepoltura del copro dei defunti la forma piu’ idonea a esprimere la fede nella nella risurrezione della carne, ad alimentare la pieta’ dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre e a favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte di familiari e amici”.

Particolarmente importante viene anche definita l’affermazione che ”la cremazione si ritiene conclusa con deposizione dell’urna nel cimitero”, da leggersi – ha spiegato Lameri – come negazione ”della prassi di spargere le ceneri in natura o di conservarle in luoghi diversi dal cimitero”. Tale prassi infatti ”solleva non poche perplessita’ sulla sua piena coerenza con la fede cristiana, soprattutto quando sottintende concezioni panteistiche o naturalistiche”.    Pur senza dati statistici complessivi, in conferenza stampa mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione episcopale per la liturgia, ha confermato che ”vi e’ certamente un incremento delle richieste di cremazione”, sottolineando peraltro che ”questo e’ l’esito anche di una forte azione pubblicitaria delle agenzie specializzate”. ”La Chiesa ha molti motivi per essere contraria – ha aggiunto mons. Catella – ma occorre dialogare. L’opzione fondamentale della cultura cristiana resta l’inumazione, perche’ piu’ rispettosa dell’essere umano e della sua corporeita”’.

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