Chieti: accoltella a morte la madre 70enne, al processo minaccia il pm. “Mi ha aggredito nel sonno”, la difesa

Chieti: accoltella a morte la madre 70enne, al processo minaccia il pm. È stato un burrascoso interrogatorio di convalida. Nel primo pomeriggio al palazzo di giustizia di Chieti è comparso Cristiano De Vincentiis, il 50enne (con due precedenti per lesioni personali) arrestato dopo aver ucciso mercoledì scorso a Bucchianico (Chieti) la madre Paola De Vincentiis (69 anni). Con la quale viveva in un’abitazione presa in affitto a luglio.

Chieti: accoltella a morte la madre 70enne, al processo minaccia il pm

La vittima, come è emerso oggi per la prima volta, è stata colpita con almeno 17 coltellate. Coltellate sferrate con un coltello con una lama di 20 centimetri, che l’hanno raggiunta alla schiena, alla nuca e al collo.

De Vincentiis, che subito dopo il fatto è stato ricoverato per alcune ferite, ed in ospedale è rimasto piantonato, più volte durante l’interrogatorio da parte del Gip, Luca De Ninis, si è sovrapposto alle domande che gli venivano rivolte.

Ed ha anche minacciato il pm Giancarlo Ciani. Il quale assisteva all’interrogatorio e che ha formulato nei suoi confronti l’accusa di omicidio volontariato aggravato con recidiva specifica reiterata.

“E’ mia madre che mi ha aggredito nel sonno”

E che ha chiesto l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere. De Vincentiis, che alla fine è stato allontanato dall’aula dai carabinieri, ha sostenuto di essere stato aggredito dalla madre a letto nel sonno con una coltellata.

Quindi di aver sentito un dolore fortissimo al petto e poi un colpo alla testa, un corpo contundente di ferro, di essere rimasto scioccato.

E alla fine di essersi difeso prendendo il coltello iniziando a dare coltellate alla donna che secondo lui in quel momento era “impazzita”.

Il difensore, l’avvocato Cristiano Zulli, ha annunciato che chiederà una perizia per accertare eventuali problemi a livello psichiatrico e psicologico.

Ed ha chiesto al Gip una misura alternativa alla detenzione, una comunità protetta in cui De Vincentiis possa essere anche seguito per quanto riguarda i farmaci che già assume.

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