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Cibi congelati senza indicazione, Cannavacciuolo: “Ma quale frode. Mancava soltanto un asterisco nel menù”

di FIlippo Limoncelli |23 Dicembre 2017 9:06

Lo chef Cannavacciulo

Lo chef Cannavacciulo

ROMA – “Sul menù mancava solo un asterisco, e il cibo in frigo era per noi. Certo che, con storie come questa, viene voglia di andarsene”. Il giorno dopo l’ispezione dei Nas nel suo bistrot torinese, conclusasi con una multa e con la denuncia per frode a carico della moglie Cinzia Primatesta e del direttore del locale Giuseppe Savoia, lo chef Antonino Cannavacciuolo non nasconde l’amarezza.

Cannavacciuolo spiega a La Stampa l’accaduto: “E’ la legge che impone di abbattere il pesce, e questo nel menù era spiegato, anche se solo in fondo alla carta. Abbiamo commesso un errore, ma non in malafede”. E annuncia che, d’ora in avanti, un asterisco accanto a ogni piatto indicherà l’eventuale congelamento del prodotto. Quanto alla pasta, che i carabinieri hanno trovato nel congelatore, Cannavacciuolo chiarisce che non era destinata alla somministrazione dei clienti: “Serviamo sempre pasta fresca, ma quella che avanza mica la buttiamo via: la conserviamo per il nostro consumo”. E anche sulla mancata tracciatura di alcuni alimenti lo chef precisa che l’unico problema è la mancata trascrizione delle schede dei fornitori sui registri del bistrot perché, probabilmente, “negli ultimi tre giorni nessuno aveva trovato il tempo di farlo”.

“Va bene che ci siano delle regole, ma applicarle in questo modo è assurdo – ha protestato Cannavacciuolo in un’intervista – si parla tanto delle difficoltà che gli imprenditori sopportano per lavorare in Italia, in qualsiasi settore. Ecco: storie come questa fanno venire voglia di andarsene da un’altra parte”.

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