MONZA – Arriva Cicciobello Morbillino, il nuovo bambolotto firmato Giochi Preziosi, si cura con una salviettina.
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La nuova creazione, annunciata proprio oggi dalla casa di giocattoli, è una bambola che può essere curata cancellando i puntini rossi con un’apposita salviettina, una cremina e dei cerottini. Ma in epoca di no vax l’idea ha fatto storcere il naso a molti, a partire dal medico pro-vaccini Roberto Burioni che punta il dito contro la “banalizzazione” di una malattia pericolosa come è appunto il morbillo.
“Cicciobello ha il morbillo: strofina i puntini rossi per guarirlo”, recita l’annuncio un po’ semplicistico sul sito di Giochi Preziosi. “Attendiamo il Cicciobello Linfomino e pure quello Meningitino – ha cinguettato il Dott. Burioni su Twitter – Mi chiedo chi siano questi geni che banalizzano malattie gravi senza rispetto per i malati e per i loro familiari. E pensare – aggiunge – che me la prendo con gli antivaccinisti”.
Alle remore del medico, in breve tempo, si sono accodate anche quelle di altri utenti social, giunti chiedere il ritiro del prodotto. “Puoi fare tutte le campagne educative sul morbillo. Puoi spiegare che il morbillo non è una banalità. Puoi spiegare che di morbillo si può morire. Poi arriva questo e capisci che non hanno capito un bel niente. Grazie Giochi Preziosi, grazie!”, scrive ad esempio David Puente. “Ma vi rendete conto della gravità di questa banalizzazione? Cremina e salviettina per far sparire il morbillo, anzi il morbillino? Mai sentito parlare di social responsibility?”, scrive Roberta Villa.
E’ solo un gioco, si è difesa l’azienda madre. “Aabbiamo fatto tutto in buona fede. Non pensiamo di aver fatto nulla di oltraggioso, ripescando un concetto che è sempre esistito, quello delle bambole con la bua”, spiega il Ceo di Giochi Preziosi, Dario Berté.
“Perché dovremmo ritirarlo? Il ritiro viene fatto solo dopo una decisione delle autorità”, spiega Berté, sottolineando che “noi produciamo giochi da una vita: i bambini hanno sempre giocato al dottore e all’ammalato con i bambolotti”. I maggiori rimproveri riguardano l’idea che il morbillo si possa curare con una pezza bagnata e una pennetta: “Pensate davvero che un genitore vada in farmacia a chiedere la penna per curare il morbillo? Piuttosto, penso che un bambino si informerà sulla malattia. Purtroppo è un periodo complicato, vista la polemica sui vaccini, ma non abbiamo pensato ci potessero essere criticità di questo tipo”.
Ma contro il nuovo bambolotto si è schierato anche il residente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi. “L’azienda ritiri il prodotto – ha detto all’Ansa Ricciardi – veicola un’idea che porta ad una banalizzazione e sottovalutazione di una patologia che, come tutte le malattie virali, è molto insidiosa”. “Collegare una malattia come il morbillo a qualcosa di giocoso – afferma Ricciardi – è fuorviante. Si corre così il rischio di indurre le persone a preoccuparsi più del vaccino, che è sicuro, che della malattia che, invece, non è assolutamente banale”.
Anche se grazie alle vaccinazioni “si è ridotto il numero dei casi, se ne contano ancora centinaia e solo nel 2018 – rileva – in Italia si sono già registrati due morti”. E’ quindi “da biasimare questo approccio commerciale che fa correre tali rischi”. Con le malattie “non si gioca: sarebbe bene che l’azienda manifestasse sensibilità alle numerose critiche ritirando il prodotto”, sottolinea Ricciardi.