PALERMO – Nata prematura, non venne sottoposta ai necessari controlli e rimase cieca ad un anno di vita: oculista e ospedale condannati a pagare due milioni di euro di risarcimento. E’ quanto ha stabilito la corte d’appello di Palermo, aumentando il risarcimento di un milione e seicentomila euro già chiesto in primo grado quattro anni fa.
La vicenda risale al 2000, quando la piccola nacque alla trentunesima settimana all’ospedale civico di Palermo. Secondo i consulenti nominati dal giudice, una diagnosi corretta, fatta per tempo, avrebbe dato molte possibilità alla bambina, che addirittura avrebbe avuto il 50 per cento di probabilità di guarigione.
Ma l’oculista, il dottor Luciano Licandro, secondo l’accusa non fece nulla nonostante l’équipe di neonatologia dell’ospedale avesse inviato la bimba da lui per dei controlli.
Licandro ha subito anche un processo penale: in primo grado è stato assolto, in appello la corte ha ritenuto invece la sua responsabilità, ma la prescrizione gli ha evitato la condanna. Ora, i giudici dicono che il maxi risarcimento (per l’esattezza un milione e 967mila euro) dovrà essere pagato anche dall‘Arnas Civico perché la bambina era in cura al Di Cristina. E’ stata comunque esclusa, in sede penale e civile, la responsabilità dell’equipe di neonatologia, che inviò correttamente la piccola all’oculista.