ROMA – Il diciassettenne italiano di Grado rimasto a Wuhan non ha il coronavirus. Lo confermano fonti della Farnesina. Il giovane, che non era potuto partire perché con la febbre, era stato sottoposto al test per verificare l’eventuale contagio.
Lo studente, un 17enne di Grado e in Cina per un soggiorno di lungo termine grazie al programma Intercultura, era rimasto a terra perché gli era stata trovata una temperatura corporea di 37.7, verificata sia dalla parte cinese sia dai medici italiani giunti a Wuhan per il rimpatrio. Il test, fatto questa mattina in un ospedale universitario di Wuhan, ha dato un esito negativo, lasciando aperta la più rassicurante opzione della febbre da raffreddore. Attualmente, la Farnesina è al lavoro per poterlo riportare in patria il prima possibile, mentre sono in corso riunioni operative a vari livelli in tal senso. Il ragazzo è attualmente in un hotel di Wuhan.
“Aspetto soltanto di tornare in Italia – racconta il giovane – sono sollevato perché i test di questa mattina hanno dato risultato negativo al contagio del coronavirus”.
Borrelli: “Oggi inizieremo la distribuzione dei termo scanner”
“Oggi inizieremo la distribuzione dei termo scanner e saranno operativi in tutti gli aeroporti”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile e Commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli su Rai Radio1 all’interno di Radio anch’io.
“Il ministero della Salute e dell’Istruzione – ha ricordato Borrelli – hanno emanato disposizioni congiunte in base alle conoscenze scientifiche. Io mi occupo dell’aspetto organizzativo: prevenzione nei porti e negli aeroporti. Abbiamo fatto una riunione con il ministro della Salute e con il presidente del Consiglio Conte che si è raccomandato anche per i controlli indiretti. Anche questa notte abbiamo lavorato per rinforzare il personale medico e paramedico negli aeroporti. Oggi inizieremo la distribuzione dei termo scanner e saranno operativi in tutti gli aeroporti. Fino a che non arriverà tutto il materiale si provvederà con personale paramedico e con i nostri volontari”.
Borrelli ha poi aggiunto che “c’è un protocollo anche per chi viene dall’Africa e per i migranti che sono sbarcati. Sono già stati eseguiti i controlli. Il nostro paese ha già fatto fronte alla Sars e ad altri patogeni virali negli anni passati. Abbiamo potenziato le strutture sanitarie e – ha concluso – abbiamo dei bravi medici e dei bravi ricercatori”.
Fonte: Ansa, Radio Uno.