Cinema e palestre, centri estetici e teatri: anche la riapertura di metà gennaio – quando scadono le prescrizioni del Dpcm – è a rischio.
Sul Corriere della Sera la conferma dell’orientamento del governo a frenare sulla ripartenza di altri settori che potrebbero far rialzare la curva dei contagi. E il via libera alla ripresa previsto il 15 gennaio potrebbe slittare di altri giorni.
Anche ai ristoranti, per poter aprire a pranzo e cena come possibile in zona arancione, servirà un tasso di contagio che non superi l’indice Rt 0,5.
Cinema e palestre, anche metà gennaio a rischio
Le associazioni di categoria premono per riaprire. Ma una decisione finale il governo si accingerà a prenderla solo a ridosso della scadenza del decreto.
Palestre e piscine potrebbero subire un ulteriore irrigidimento degli standard sanitari, con relativo contingentamento delle presenze. Il ripristino del divieto di accedere agli spogliatoi è dato per probabile. Lezioni singole, e un nuotatore per corsia.
Ulteriore contingentamento è previsto anche per teatri e musei, cinema e sale da concerto. Il problema in questo caso è il rischio di code agli ingressi, file ai botteghini.
Anche per bar e ristoranti il ripristino a pieno regime delle attività si allontana. Dal 7 gennaio tornerà la suddivisione in tre zone (gialla, arancione e rossa) dell’Italia.
Tuttavia la riapertura sia a pranzo sia a cena dei locali resta subordinata a un Rt uguale o inferiore a 0,5. “Seguiremo il principio di gradualità, ma non potremo mai prescindere dall’andamento della curva”, fanno sapere dal Cts. (fonte Tgcom24)