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Ciriè, niente ambulanza per bimba marocchina che aveva mangiato pila. Ma in ospedale c’era

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“Ambulanza non c’è”, per la bimba marocchina a Ciriè (foto d’archivio Ansa)

CIRIE’ – Dicono che l’ambulanza non c’è, invece è falso. Un marocchino ha portato la figlia all’ospedale di Ciriè, vicino Torino, perché la figlia aveva dolori alla pancia dopo aver ingoiato una pila. Lì gli hanno detto che non c’erano mezzi disponibili per il trasferimento al Regina Margherita di Torino. Ma ora il medico del pronto soccorso è finito sotto inchiesta: l’Asl lo accusa della “inosservanza assoluta delle linee guida e delle procedure di pronto soccorso”, oltre che di negligenza.

E’ il 28 ottobre, un sabato pomeriggio, quando Younes, operaio di origini marocchine, accompagna al pronto soccorso la figlia. Sottoposta al triage e subito visitata – secondo la ricostruzione dell’indagine interna – la bambina risultava asintomatica. Inviata in radiologia, i raggi hanno rivelato la presenza a livello dell’esofago di un corpo estraneo, compatibile con una moneta poi rivelatasi la pila di un orologio. Ottenuto il referto, il chirurgo dell’Ospedale di Ciriè – sempre secondo la ricostruzione dell’Asl – ha contattato il collega di guardia presso l’ospedale infantile Regina Margherita di Torino concordando il trasferimento della paziente.

E qui, secondo il racconto del padre, iniziano i problemi. “Mi hanno detto che non c’era un’ambulanza a disposizione e che la bambina andava portata d’urgenza al Regina Margherita perché lì non potevano fare niente – spiega – Gli ho risposto che ero da solo, che non sapevo nemmeno dov’era l’altro ospedale, ma non c’è stato niente da fare. Mi hanno dato dei guanti in lattice, dei coprivestiti da ospedale e delle traversine per i sedili”. Il viaggio in auto, pochi chilometri, è un incubo. “Vomitava e poi chiudeva gli occhi e non rispondeva più, come se fosse svenuta”, racconta il padre, che si è dovuto fermare alcune volte per strada per prestarle soccorso. “Pensavo di perderla…”.

Poi l’arrivo al Regina Margherita e l’intervento non invasivo, in endoscopia, per la rimozione della pila ingerita. Nuovi accertamenti sono in programma nel fine settimana e, se l’esito sarà positivo, la bimba tornerà ad alimentarsi da sola. “La bambina sta meglio e questo è importante”, commenta l’assessore Saitta, che parla comunque di “un episodio di inaccettabile sottovalutazione al pronto soccorso dell’Ospedale di Ciriè nei confronti di una bambina e della sua famiglia”.

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