Cittadella. Leonardo prima conteso, mamma lo assedia: papà e bimbo “prigionieri”

PADOVA – Leonardo, il bimbo di Cittadella conteso dai genitori, da un paio di giorni non può uscire dal centro di accoglienza che lo ospita. Assediati lui e il papà, che ha avuto l’affidamento del bambino ma non può portarlo nemmeno a fare una passeggiata. E’ la mamma del bimbo che anche davanti alla sentenza del giudice cerca di tenere lontani padre e figlio.

La donna, che non lascia uscire l’ex marito dal centro di accoglienza, dichiara di voler denunciare differenze di trattamenti tra lei e l’ex marito. Lei che è costretta a scalpitare, calci e pugni contro la porta del centro, per poter vedere il suo bambino. Lui che invece può andarlo a prendere, giocare con lui e portarlo a fare passeggiate.

E intanto il 6 marzo il caso dell’affidamento del bimbo, 11 anni, è arrivato davanti ai giudici della Cassazione. Il papà di Leonardo, l’avvocato Michele, continua a dichiarare i suoi diritti: “Sono io l’affidatario”. Parla del rapporto col figlio, di come sia cambiato dopo che Leonardo è stato sottratto alle “manipolazioni della madre”. La mamma di Leonardo, Ombretta la farmacista, continua la sua battaglia: “Lui è l’affidatario, non ne ha la custodi. Lo ha portato a casa a dormire, non avrebbe potuto”.

Lo scorso 10 ottobre Leonardo, prelevato a forza dalla scuola, ha pagato il conto del suo essere conteso dai genitori. Ora è di nuovo prigioniero, sotto l’assedio di madre e nonno che non lo lasciano uscire.

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