MILANO – È stato lo stesso Claudio Giardiello, l’autore della strage al palazzo di Giustizia di Milano, a raccontare come sia riuscito ad entrare nel tribunale armato. L’uomo ha detto anche di essere entrato nell’edificio dal varco riservato agli avvocati senza mostrare alcun tesserino. “Quando ho superato il varco ho pensato: se mi fanno passare con la pistola, lo faccio… “. Quindi Giardiello non ha esibito nessun tesserino falso, come si era ricostruito in un primo momento.
Agli investigatori che lo hanno interrogato, ha detto anche di essersi “fermato a Vimercate per prendere un caffè e fumare una sigaretta”. Poi ha aggiunto: “Meno male che mi avete fermato, stavo andando ad uccidere un altro coimputato nella vicenda che non era in tribunale”.
Tutta la responsabilità delle sue azioni, Giardiello le attribuisce ai giudici: “Odio i magistrati, è colpa loro. Con loro non parlo”.