Clementine, è allarme: troppo caldo e invasione dalla Spagna

Clementine, è allarme: troppo caldo e invasione dalla Spagna
Clementine, è allarme: troppo caldo e invasione dalla Spagna

ROMA – Il caldo e l’invasione dalla Spagna per colpa dell’embargo in Russia. E’ allarme per le clementine made in Italy messe in ginocchio dalle importazioni selvagge e dalle temperature quasi estive. E’ il quadro tracciato dalla Confagricoltura per un frutto particolarmente amato dagli italiani nel periodo delle feste natalizie, dove a preoccupare sono anche i consumi interni che continuano a calare, con le imprese che lavorano in perdita senza riuscire a coprire neanche i costi di produzione.

Le clementine oggi sono pagate solo 15/18 centesimi di euro al chilo sulla pianta, perdendo il 35% in un mese. Oltre all’andamento climatico anomalo che ha concentrato produzione e offerta in poche settimane, l’embargo Russo ha sottratto una quota consistente di mercato alle clementine spagnole che si sono riversate nei mercati europei.

E’ stato minato il già fragile equilibrio costi-ricavi che, unito alla disorganizzazione commerciale della produzione italiana, ha realizzato una miscela esplosiva, recando danni irreparabili alla campagna agrumicola in corso e ai consumatori amanti del made in Italy. Quasi il 70% delle clementine italiane è prodotto in Calabria, il resto in Puglia, Sicilia e Basilicata, ricorda Confagri, che chiede di riattivare, per il 2015, le misure di sostegno eccezionali.

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