Codice Antimafia 2011, incostituzionale la norma che obbliga a “vivere onestamente”?

La Cassazione chiede alla Corte Costituzionale di pronunciarsi su alcune norme del Codice antimafia 2011
Codice Antimafia 2011, incostituzionale la norma che obbliga a “vivere onestamente”? (foto da pagina Flickr di Vaping360)

ROMA – E’ incostituzionale la norma del Codice antimafia del 2011 che sanziona penalmente l’inosservanza degli obblighi di “vivere onestamente” e di “rispettare le leggi”? La 2a sezione penale della Cassazione lo ha chiesto ai giudici di palazzo della Consulta (foto tratta da http://vaping360.com/iqos-phillip-morris/).

Sarebbero violati gli articoli 25 e 117 Cost. in riferimento all’art. 7 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e all’art. 2 del protocollo n.4 della stessa CEDU, interpretati alla luce della sentenza De Tommaso contro l’Italia pronunciata dalla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo il 23 febbraio 2017.

Ne dà notizia la Gazzetta Ufficiale del 24 gennaio scorso. La Suprema Corte, si legge nell’ordinanza,

dichiara, d’ufficio, rilevante e non manifestamente infondata  la questione di legittimità costituzionale dell’art. 75,  comma  2  del decreto legislativo n. 159 del  2011  nella  parte  in  cui  sanziona penalmente la violazione degli obblighi  di  «vivere  onestamente»  e «rispettare  le  leggi»  connessi  all’imposizione  della  misura  di sicurezza della sorveglianza speciale in relazione agli articoli 25 e 117 Cost., quest’ultimo in riferimento all’art. 7  della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo  e  delle  libertà fondamentali  ed  all’art. 2  del protocollo n.  4  della  stessa Convenzione, interpretati  alla  luce  della  ratio  decidendi  della sentenza De Tommaso contro Italia pronunciata dalla Grande camera della Corte europea dei diritti dell’uomo il 23 febbraio 2017.

Il testo integrale del dispositivo, consultabile anche a questo link.

Gestione cookie