Cogne bis, tecnico svizzero: “Lasciai una mia impronta, fu un errore”

Annamaria Franzoni

Si e’ presentato in aula questa mattina a Torino Eric Durst, il tecnico svizzero imputato al processo ‘Cogne bis’, insieme ad Annamaria Franzoni, con l’accusa di avere inquinato la scena dell’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi. Accompagnato dal suo legale Cesare Zaccone, l’uomo, 45 anni, ha reso una dichiarazione spontanea nella quale ha ammesso di avere lasciato un’impronta, ma ha sostenuto di averlo fatto in modo fortuito.

”Ho lasciato l’impronta sulla porta della camera da letto della Villa di Cogne – ha detto Durst, impiegato dell’istituto di polizia scientifica dell’Universita’ di Losanna – dove mi ero recato per fare fotografie ai risultati del trattamento del luminol per conto del collegio difensivo. Mi rammarico che abbia avuto queste conseguenze. Ho commesso un errore e volevo presentare le dimissioni dall’istituto per cui lavoro, ma i miei superiori mi hanno dissuaso dal farlo perche’ le condizioni in cui avevo lavorato quella notte potevano spiegare un incidentale contatto con la porta”. Durst si e’ poi rifiutato di rispondere alle domande del pubblico ministero Giuseppe Ferrando.

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