ROMA – Da un lato uno stanziamento da di 2.279.798 euro per fare le pulizie per quattro anni a 9 abitazioni della Difesa. Dall’altro una serie di case affittate gratuitamente o a prezzi irrisori ad alte cariche della polizia di Stato. Due storie diverse, raccontate da due quotidiani diversi (Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera la prima, Federica Angeli e Fabio Tonacci su Repubblica la seconda). Eppure due storie con un sottofondo comune, quello dei soldi pubblici spesi in modo quantomeno discutibile. Lo dicono i numeri: le colf scelte dalla difesa finiranno per prendere 58 mila euro, quanto un professore universitario, e molto di più di una badante, di un maestro e persino di un dipendente del Parlamento britannico.
La colf del generale. Il Corriere della Sera parte dal bando: “Per accudire nove appartamenti delle alte sfere militari l’Aeronautica stanzia per quattro anni 1.884.798 euro e 72 centesimi più Iva (altri 395 mila) per un totale di 2.279.798 euro”. Una divisione ci dice chiaramente che tenere pulito ogni singolo alloggio costa 253.310 euro.
Il tutto per compiti che vanno dalla lucidatura dell’argenteria al “confezionamento dei pasti” passando per altri compiti come la “lavatura specchi ed arredi vari”, la “lavatura e disinfestazione sanitari”, la cura “dei contenitori porta rifiuti negli appositi cassonetti esterni per la raccolta differenziata” e la “lavatura degli stessi contenitori e sostituzione dei sacchetti porta rifiuti”. Poi la guerra alla polvere combattuta con la “battitura di cuscini e divani” e la “battitura degli scendiletto”.
Ma quali sono gli appartamenti in questione? Stella li elenca: “Quattro appartamenti a Roma, uno a Milano, uno a Firenze, uno a Poggio Renatico (Ferrara), uno a Pozzuoli e l’ultimo a Bari. Le misure sono diverse. L’alloggio del capo di stato maggiore a Roma, per dire, si estende su 399 metri quadri di parquet, 143 di marmo, 275 di terrazzo, 48 di pianerottolo interno. Ha inoltre 188 metri quadri di maioliche, 78 di “superfici vetrate”, 240 di rivestimento in legno”.
Tra tutti l’appartamento più costoso è quello di Firenze. Là, per la colf, si spenderanno circa 58 mila euro l’anno. Ancora una volta ci soccorre la calcolatrice: fa circa 4.800 euro al mese.
Le case gratis. In questo caso la denuncia viene direttamente dal Siulp, sindacato unitario dei lavoratori di polizia che parla di una vera e propria “affittopoli” romana dei vertici delle forze dell’ordine. “L’affittopoli romana della Polizia di Stato – scrive Repubblica riprendendo la denuncia del Siulp – è un caotico giro di case del ministero dell’Interno assegnate gratuitamente o affittate a canoni irrisori a chi non ne avrebbe più diritto, perché in pensione, o perché quel diritto non l’ha mai avuto”.
Secondo il Siulp è “emblematico il caso dell’ex questore di Roma Marcello Fulvi. Nonostante sia in pensione da oltre un anno, e nonostante sia stato nominato commissario prefettizio a Quarto in provincia di Napoli, occupa ancora un appartamento di 150 metri quadrati in un bel palazzo di via Simeto, quartiere Pinciano Parioli”.
Ma i casi sono numerosi: “C’è poi chi, per la carica ricoperta o perché già proprietario di case a Roma, non dovrebbe rientrare nelle assegnazioni. Il romano Maurizio Billi, direttore della banda musicale della Polizia, ad esempio, che ha un alloggio di servizio alle spalle della scuola tecnica, ex reparto mobile Castro Pretorio. «È tutto regolare — sostiene — l’ho ottenuto anni fa direttamente dal capo della Polizia»”.
Non finisce qua. Mentre i poliziotti protestano perché con i tagli non hanno neppure la benzina il Siulp denuncia altri sprechi. Come quello della casa a al “primo dirigente Tiziana Terribile. Ora ha un incarico non operativo al Dipartimento di Pubblica sicurezza, ma ottenne un alloggio di 200 mq nella centralissima piazza del Collegio Romano quando il capo della Polizia Antonio Manganelli la nominò sua segretaria. Oggi, vive ancora lì e per i piantoni dello stabile è rimasta la «segretaria del capo»”.