Colle Val d’Elsa, musulmani non fanno salire italiane in minigonna sul bus

Colle Val d'Elsa, sharia sul bus: musulmani non fanno salire ragazze italiane
Colle Val d’Elsa, sharia sul bus: musulmani non fanno salire ragazze italiane

SIENA – A Colle Val d’Elsa, in provincia di Siena, i musulmani già applicano la sharia, la legge morale, e impediscono alle ragazze di salire sul bus. Motivo? Indossavano la gonna corta e secondo i frequentatori della nuova Moschea di Colle, le donne non dovrebbero prendere i mezzi pubblici in presenza di uomini se non accompagnate.

L’episodio riportato dal quotidiano Libero, trova conferma nei resoconti di decine di giornali locali. La scorsa settimana le due ragazze hanno segnalato l’accaduto alla Tiemme, la società che gestisce il trasporto locale. Dopo diversi insulti e un accenno di diverbio le due giovani si sono convinte a desistere e a prendere il bus successivo. Dopo la segnalazione la Tiemme ha inviato un massiccio numero di controllori sulle sue vetture, accompagnati dagli uomini della Polizia Municipale.

Oltre a numerose multe per mancanza di biglietti, i controllori hanno individuato un uomo sprovvisto di documenti. Accompagnato in commissariato l’uomo avrebbe poi ammesso di essere originario del Ciad e di essere giunto in Italia clandestinamente due giorni fa. Ma non risultano ulteriori collegamenti con l’episodio denunciato dalle due italiane.

Intanto il segretario provinciale della Lega Nord Riccardo Gallicani, fa subito sua la polemica e commenta allarmato l’episodio:

“Questi fatti sono preoccupanti. È inaccettabile che nel terzo millennio, in Italia, alcuni ospiti vogliano impedire, addirittura a giovani ragazze, di salire sui mezzi pubblici in loro presenza solo per motivi religiosi. Mi attendo un’immediata condanna da parte dell’Imam della Moschea. Qualora ce ne fosse ancora bisogno, questa è la dimostrazione di come l’integrazione dell’Islam con la nostra società sia quasi impossibile. Se questi sono i valori che insegna la religione islamica è meglio starne il più lontani possibile. Voglio ringraziare a nome di tutte le donne e gli uomini liberi colligiani l’iniziativa dell’azienda Tiemme, che non ha lasciato inascoltata la denuncia di queste giovani ragazze. Siamo preoccupati dal fatto che persone clandestine possano nascondersi nella Moschea senza che nessuno se ne accorga. Auspichiamo che questi controlli siano fatti sempre più spesso, anche perché è evidente che la Moschea sia un catalizzatore di persone talvolta violente, irrispettose delle libertà fondamentali della persona e per giunta irregolarmente presenti sul nostro territorio. L’attenzione, soprattutto in questo momento in cui l’Isis minaccia la nostra libertà ed il nostro modello di società, deve essere massima.”

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