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Collegno, uccide il padre per difendere la madre. Il preside: “Facciamogli fare la Maturità”

ROMA – “Mi auguro che Alex non perda coraggio e i suoi valori lo aiutino a superare un momento così difficile, spero che la sua vita non venga interrotta da questa tragedia. Faremo in modo che possa sostenere anche lui l’esame di Maturità e che abbia un sostegno psicologico”.

Queste sono le parole – riportate dal Corriere della Sera – di Rinaldo Merlone, il dirigente dell’istituto alberghiero Prever di Collegno (Torino), la scuola frequentata dal diciottenne che lo scorso giovedì 30 aprile ha ucciso a coltellate il padre per difendere la madre.

“Un ragazzo disponibile e allegro – lo descrive così il preside – uno di quelli che non si tira indietro nelle iniziative della scuola. Riservato, ma non introverso”.

“È successo in un momento in cui per i docenti è più difficile entrare in contatto con gli allievi, la didattica a distanza impedisce un vero dialogo con loro, manca la riservatezza necessaria, spesso la famiglia è persino presente durante la lezione — riflette il preside —. Stare insieme a scuola è un anticorpo, la socialità aiuta. In un periodo normale forse tutto ciò non sarebbe successo, dovremmo ripensare la strategia verso questi ragazzi tenuti chiusi in casa così per lungo tempo”.

“Da lunedì studieremo il modo per attivare uno sportello psicologico, sia per la sua classe che per lui — dice ancora Merlone —. Cercheremo un esperto del settore, ma che sia anche uno specialista dell’emergenza Covid 19 e di tutte le conseguenze che sta provocando sui ragazzi”.

“Durante i colloqui con i genitori mi è capitato di incontrare anche la madre e il padre e non ho mai percepito segnali di possibili tensioni familiari — spiega l’insegnante di lettere, Maria Cristina Polla Mattiot — Mi sono sembrate due persone attente e interessate al percorso scolastico del figlio. Nulla di anomalo insomma”.

Pochi giorni fa ha scritto un tema sull’esperienza che stava vivendo durante la quarantena:

“Ma anche in quelle righe non c’era nulla che potesse far pensare a qualcosa di preoccupante. L’ho interrogato mercoledì, il giorno prima della tragedia, e ha risposto a tutte le domande sulla Seconda Guerra Mondiale e sulla Costituzione. Era veramente preparato e, al di là di quello che ha fatto, credo che sarebbe giusto dargli la possibilità di sostenere un esame che avrebbe superato con un ottimo voto. Sarebbe un punto fermo da cui ripartire”. (Fonte: Il Corriere della Sera).

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