Zona gialla lunedì 1 febbraio: regole per spostamenti, bar, ristoranti, negozi, visite a casa, musei, sport Zona gialla lunedì 1 febbraio: regole per spostamenti, bar, ristoranti, negozi, visite a casa, musei, sport

Colori Regioni, come cambia la mappa da lunedì 1 febbraio e quando serve l’autocertificazione

Da lunedì 1 febbraio cambiano i colori delle Regioni. Entrano in zona arancione cinque territori italiani: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia di Bolzano. Tutte le altre sedici passano alla zona gialla. Resta invariato il divieto di spostamento tra Regioni fino al 15 febbraio contenuto nell’ultimo Dpcm. 

La mappa dei colori delle Regioni dal 1 febbraio

Zona gialla: Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche.

Zona arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano.

Zona rossa: nessuna regione.

Quando serve l’autocertificazione

L’autocertificazione continuerà a servire soltanto in caso di controlli negli orari di coprifuoco, dalle 22 alle 5 del mattino. In quelle ore, su tutto il territorio nazionale, ci si può spostare soltanto per motivate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

In zona rossa l’autocertificazione è sempre richiesta, dal momento che sono vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune, se non in caso di necessità, per esigenze di lavoro e salute. Tutte ragioni che vanno messe nere su bianco dall’autocertificazione. In zona arancione invece l’autocertificazione serve anche per gli spostamenti in un Comune diverso da quello in cui si risiede, mentre non bisogna compilarla per muoversi all’interno del proprio Comune tra le 5 e le 22.

Dove scaricare l’autocertificazione

L’autocertificazione è quella pubblicata sul sito del ministero dell’Interno (il modulo in Pdf si stampa da qui) e che porta ancora la data di ottobre 2020.

Si chiede semplicemente di compilare i propri dati personali identificativi e se lo spostamento è determinato da “comprovate esigenze lavorative”, “motivi di salute”, “altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio”.

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