Comitato di Bioetica: suicidio assistito e eutanasia non sono la stessa cosa

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Trattamenti fine vita: il parere del Comitato di Bioetica

ROMA – Eutanasia e suicidio assistito non sono la stessa cosa. Lo dice il Comitato Nazionale di Bioetica, organo consultivo della presidenza del Consiglio che si limita a fornire un primo parere nonostante la non uniformità delle posizioni sui trattamenti di fine vita. 

Tuttavia, nel documento appena pubblicato, accanto alla riflessione c’è un punto fermo: l’eutanasia, e non il suicidio assistito, è l’oggetto di una legge di iniziativa popolare in discussione in Parlamento, legge sollecitata dalla Corte Costituzionale.

Il riferimento è al caso di Marco Cappato e “alla sospetta illegittimità costituzionale dell’art. 580 del codice penale”. Nel testo i pareri diversi dei componenti, ma sei raccomandazioni comuni.

L’eutanasia viene definita nel documento come un atto il cui obiettivo è “anticipare la morte su richiesta al fine di togliere la sofferenza” e in questo senso “è inquadrabile all’interno della fattispecie più generale dell’omicidio del consenziente”.

Il suicidio assistito si distingue dall’eutanasia perché “è l’interessato che compie l’ultimo atto che provoca la sua morte, atto reso possibile grazie alla determinante collaborazione di un terzo, che può anche essere un medico”, ma non necessariamente.

Il problema, si rileva nel parere, è che “nell’ordinamento italiano è assente una disciplina specifica delle due pratiche”, ossia eutanasia e suicidio assistito, trattati entrambi come “aspetti delle figure generali dei delitti contro la vita”. (fonte Ansa)

 

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