Como: morto a casa trovato in una pozza di sangue. Omicidio, suicidio o malore?

Sono proseguite fino a notte fonda per riprendere in mattinata le indagini della Squadra Mobile di Como per far luce su quanto possa essere accaduto in un appartamento di via Rezzonico a Como, dove, nel pomeriggio del primo novembre, è stato trovato privo di vita Guido Dominioni. L’uomo, 49 anni, separato, è stato trovato steso accanto al letto in una pozza di sangue.

A trovarlo è  stato un vicino di casa che voleva parlargli. Dopo aver ripetutamente suonato e bussato in diverse occasioni, ha appoggiato la mano sulla maniglia accorgendosi che la porta non era chiusa a chiave. E’ entrato, ha visto subito la casa in disordine, come vi fosse stata una colluttazione e vicino all’ingresso un vaso per fiori a terra, rotto. Poi, macchie di sangue. Le ha seguite fino ad arrivare in camera. Qui la macabra scoperta e l’allarme al 113.

La Polizia ha raccolto le deposizioni di diverse persone, dai vicini fino all’ex moglie e altri familiari, tutti convocati in Questura. Secondo quanto si apprende, a destare sospetti sarebbe il fatto che nell’abitazione non sarebbero state trovate armi da taglio compatibili, all’apparenza, con la ferita.

Sarà comunque l’autopsia  a fare chiarezza sulle circostanze della morte. Alcuni vicini avrebbero riferito di aver notato che le luci di casa nel corso della mattinata di ieri erano state dapprima spente, poi riaccese. E questo è un altro aspetto che suscita perplessità visto che il medico del 118 stima il decesso a circa 15 ore prima del rinvenimento del corpo, vale a dire attorno alla mezzanotte del primo novembre. Al momento, tra le varie ipotesi, gli investigatori non escludono l’incidente o il gesto disperato. Al momento però, l’ipotesi più verosimile, sembra quella del malore improvviso.

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