Comune Lucca, giro di tangenti

LUCCA, 15 GIU – Tangenti ''travestite'' da fatture a professionisti, che poi avrebbero provveduto a girare le somme all'assessore perche' facilitasse alcuni iter amministrativi legati a progetti edilizi. E' il meccanismo che dopo un anno di indagini coordinate dalla procura di Lucca e' venuto alla luce portando in carcere l'assessore comunale alla mobilita' Marco Chiari ed il dirigente dell'ufficio urbanistica, Maurizio Tani. I due professionisti, l'ingegnere Andrea Ferro, figlio del presidente del tribunale di Lucca, e l'architetto Luca Ruggi, sono finiti entrambi ai domiciliari, cosi' come Giovanni Valentini, il titolare della societa' Valore spa di Prato, che quelle ''fatture'' le pagava sapendo, secondo l'accusa, che si trattava di vere e proprie tangenti mascherate. Valentini, tra l'altro, e' l'azionista di maggioranza della Lucchese calcio, mentre Ferro e' ex presidente della commissione urbanistica del Comune e Ruggi fa parte dello studio professionale dell'assessore Chiari.
Un meccanismo tra persone quindi in qualche modo legate tra loro ma che sembrava cosi' sicuro tanto che l'assessore arrestato si autodefiniva la ''volpe del deserto'', come il generale Rommel. Un'espressione evidentemente ascoltata piu' volte nelle intercettazioni, tanto che ha finito per dare il nome all'operazione con cui i carabinieri hanno oggi eseguito le ordinanze di custodia cautelare. Le misure si sono rese necessarie perche', secondo gli inquirenti, era serio il rischio di inquinamento delle prove.
Le indagini, pero', proseguono a pieno ritmo e coperte da una discrezione che la procura vuole mantenere anche su eventuali altri indagati. A cominciare dalla posizione del primo cittadino di Lucca Mauro Favilla, che guida una giunta di centrodestra, e del suo vice Vincenzo Pierami. Il sindaco e' indagato? ''Anche se lo fosse non potrei darne notizia'', ha risposto il procuratore Aldo Cicala aggiungendo che la ''vicenda e' tutt'altro che chiusa''. Da parte sua Favilla si dice ''tranquillo per cio' che ho fatto'', ponendo l'accento sul fatto che nell'inchiesta si ipotizza il reato di corruzione. Dunque, spiega, se ci sono responsabilita' sono individuali.
Ma gli arresti di oggi non sono l'unico provvedimento preso dagli inquirenti lucchesi. Alla societa' Valore Spa sono stati sequestrati beni, anche immobili, per 18 milioni, l'intera area del parco di Sant'Anna, interessata a una delle operazioni immobiliari, mentre e' stato possibile mettere le mani anche su 40.000 euro che farebbero parte del passaggio di denaro ''filtrato'' dai professionisti.
I compensi illeciti sarebbero serviti per agevolare l'adozione di provvedimenti in materia urbanistica ed edilizia, consentendo cosi' interventi immobiliari consistenti tra cui il centro residenziale Parco di S.Anna e pure la ristrutturazione dello stadio comunale di Lucca 'Porta Elisa'.

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