“Picciotto servo d’umiltà”: l’affiliazione di Caridi (Pdl) alla ‘ndrina di Alessandria

Pubblicato il 21 Giugno 2011 - 13:38 OLTRE 6 MESI FA

ALESSANDRIA –  ”Il picciotto è un servo di umiltà, pronto sempre a servire i suoi saggi mastri”: non è l’ultima  replica della “Piovra”, ma un laconico comunicato Ansa. Descrive parole e giuramenti nel rito di affiliazione di un picciotto. Non siamo in qualche contrada di un meridione stereotipato e il picciotto in questione è un consigliere comunale. La città è Alessandria, profondo nord, Giuseppe Caridi è il consigliere comunale iscritto al Pdl, arrestato insieme ad altri 18 appartenenti alla ‘ndrina smascherata..

Per chi ancora non si fosse convinto della presenza invasiva delle cosche al nord, l’operazione Maglio con i suoi 19 arresti di oggi, 21 giugno, toglie ogni dubbio. Alba, Asti, Sommariva del Bosco e Novi Ligure fanno parte della zona di influenza della potente organizzazione in trasferta in Piemonte, il territorio settentrionale delle cosche. Al “picciotto” Caridi era stato concesso l'”onore” di partecipare alle attività della “locale” guidata da Bruno Francesco Pronestì, capo-società e alla cerimonia di “santificazione” di alcuni affiliati.

Il “picciotto” Caridi non si è sottratto alla liturgia mafiosa e ha risposto ai “saggi mastri”. Vocabolario e cerimoniale affondano nel medioevo mai trascorso dei riti tribali aggiornati a un presente di violenza e sopraffazione. Ma con contatti puliti, “normali” con i livelli istituzionali, infiltrati, controllati, ricattati.

Il codice di affiliazione è un monumento alla capacità intimidatoria di indirizzare le coscienze e un saggio di antropologia applicata. ”Qual è il dovere e il comportamento di un picciotto con i saggi mastri?”.  ”Il picciotto – è la risposta – è un servo di umiltà e il dovere lo chiama di essere pronto ad ogni chiamata e di essere umile e saggio nei comportamenti e andare sempre a apprendere e di servire i suoi saggi mastri”.

”Quante strade ci ha la società?”.  ”Nella società ci sono tre strade”.  ”E come sono composte?”.  ”Di piede di gallina”.  ”E voi quale strada avete preso per essere picciotto?”.  ”Ho preso la strada a destra”.  ”E perché avete preso quella a destra e non quella a sinistra?”. ”Perché vedevo i miei saggi mastri camminare così. Possa andare in cerca per la sedia camorrestale”. ”E nella strada sinistra cosa c’era?”. ”Sbirri, infami e tragediatori”.

I carabinieri sono riusciti a seguire le tracce degli affiliati fino alle sorgenti originarie: hanno documentato gli incontri nell’agrumeto di Rosarno (Reggio Calabria) tra il capo della locale “crimine”, la ‘ndrina incaricata di eseguire le azioni violente sul territorio, Domenico Oppedisano, e due delle persone arrestate oggi, Rocco Zangrà e Michele Gariuolo.