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Concerti, viaggi, palestre: ora è guerra dei soldi. Caos per i voucher al posto dei rimborsi

ROMA – È ancora caos voucher e rimborsi sui concerti.

L’ultimo caso è scoppiato su quello di Paul McCartney che in questi giorni avrebbe dovuto tenere due esibizioni in Italia, a Napoli e a Lucca.

Le due date sono state cancellate per l’epidemia da coronavirus: ai possessori del biglietto gli organizzatori hanno offerto il solito voucher per un altro spettacolo, anziché il rimborso, con la scusa di salvare in questo modo i lavoratori.

L’ex Beatles ha bocciato senza mezzi termini l’operazione scrivendo un post in italiano su Facebook: “È veramente scandaloso che coloro che hanno pagato un biglietto per uno show non possano riavere i loro soldi”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che ha dato ragione al musicista:

“È evidente che la ratio della norma è che il voucher valga solo per un concerto dello stesso artista e che se questo non si terrà lo spettatore avrà diritto al rimborso”.

“Il Parlamento credo potrà intervenire in conversione per togliere ogni dubbio interpretativo sulla norma”.

Vaucher non solo per concerti e spettacoli. Anche nel turismo

Il problema non riguarda solo concerti e spettacoli.

Anche nel turismo vi è lo stesso problema. Idem per mostre e musei, abbonamenti a piscine, palestre e altri impianti sportivi.

Le associazioni dei consumatori denunciano la situazione già da diverso tempo. 

Secondo l’Aduc, è vero che le norme emergenziali varate dall’esecutivo e approvate dal Parlamento consentono l’utilizzo del voucher.

Questi provvedimenti sono però “in aperto contrasto col diritto europeo, che ha valore superiore al diritto italiano”.

Per quanto riguarda i viaggi, i consumatori spiegano che “c’è anche una pronuncia dell’Antitrust che intima il riallineamento alla normativa europea e una intimazione della commissione Ue pena l’avvio di una procedura d’infrazione”.

Il riferimento è al richiamo arrivato all’Italia insieme ad altri 12 paesi che aveva a che fare proprio con i rimborsi dei viaggi.  

Rimborsi e voucher, cosa prevede il decreto legge Rilancio

Il decreto legge Rilancio è attualmente all’esame della Camera.

La legge prevede che nel caso di eventi culturali e spettacoli cancellati a causa della pandemia, anziché il diritto al rimborso del biglietto si possa avere un voucher da utilizzare entro 18 mesi dall’emissione.

Il vaucher vale per quello stesso evento o spettacolo ed anche per un altro se questo viene riprogrammato in tempo.

Non si prende in esame il fatto che magari lo spettatore non sia interessato a vedere altro se non l’artista per cui ha pagato il biglietto. 

Il voucher varrebbe per “spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei e agli altri luoghi della cultura”.

C’è poi il caso dell’evento che viene semplicemente rinviato. In questo caso il biglietto resta valido.

E se il titolare quel giorno non può? Anche in questo caso potrà solo chiedere il voucher di pari importo per un altro evento in un arco limitato di tempo, altrimenti perderà i soldi (fonte: Corriere della Sera).

 

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