Concordia, 18 sindaci corsi in rivolta. “Fermatela! Proteste per mare e terra”

Concordia, 18 sindaci corsi in rivolta. "Fermate relitto. Proteste per mare e terra".
Concordia, 18 sindaci corsi in rivolta. “Fermate relitto. Proteste per mare e terra”.

GROSSETO – La Costa Concordia mercoledì lascerà l’Isola del Giglio cascasse il mondo, o meglio un meteorite per usare le esatte parole del Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli: “La partenza è domani, salvo un meteorite”, ha assicurato. Ma non ha fatto i conti con i 18 sindaci della Corsica, quello di Bastia in testa, pronti a manifestare per mare e per terra pur di fermare il relitto.

La nave sarà pronta al tramonto, ha assicurato il direttore dei lavori Nick Sloane, nonostante il temporale di questa notte e i venti di burrasca, la nave partirà al rimorchio mercoledì per essere domenica a Genova dove verrà smantellata. Ma dall’isola francese si levano le proteste perché il corteo funebre della Concordia lambirà proprio le coste corse. Parlano di “politica del fatto compiuto” da parte dello Stato italiano e chiedono “il rinvio di tutte le operazioni di rimorchio” fino a quando non saranno fornite “risposte chiare, precise e credibili sulle garanzie fondamentali” in materia di tutela dell’ambiente.

A preoccuparli è la “pertinenza del luogo di smantellamento”, ovvero il porto di Genova invece di quello “molto più vicino” di Piombino. Ma chiedono delucidazioni anche sul “pompaggio preventivo dei materiali inquinanti o pericolosi”, e sulla “scelta del tragitto in prossimità delle coste corse, e in particolare in seno al perimetro del futuro parco marino di Cap Corse, tra tutti quelli possibili”. Pretendono, infine, “garanzie di sicurezza ecologica e tecnica in funzione dei differenti scenari”, oltre alla “garanzia di assenza di rischio di rottura della nave durante il tragitto”.

Eppure il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ha ribadito di “aver fornito alla Francia tutte le informazioni e le garanzie”, relative all’ultimo viaggio della Concordia. Ma i sindaci in rivolta sono stati piuttosto perentori: se resteranno inascoltati minacciano di organizzare, manifestazioni “a terra e in mare” al passaggio della Concordia.

Proprio a loro il ministro Galletti, arrivato al Giglio per seguire le ultime fasi di rigalleggiamento, ha rivolto il suo appello:

“Io ai francesi voglio dire: a questo mare ci teniamo noi quanto loro, forse noi anche di più, oso dire. Quindi stiano tranquilli e siamo tutti tranquilli”

Galletti ha poi confermato che il relitto non passerà in acque francesi e che la rotta verrà decisa all’ultimo momento secondo le condizioni meteo. E tornando sulle polemiche con la Francia ha aggiunto:

“I francesi avevano tutto il tempo per chiedere informazioni anche prima. Le hanno chieste qualche giorno prima e le abbiamo date. Ma non ci sono trattati bilaterali Francia-Italia che ci obbligano a qualche tipo di informazione”.

 

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