La Concordia poteva salvarsi con il sistema di controllo Vts che non c’è

Costa Concordia (lapresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – Probabilmente la nave Costa Concordia, naufragata all’Isola del Giglio, poteva salvarsi con il sistema Vts, il Vessel Traffic Services, per controllare il traffico marittimo.

Se fosse stato attivo avrebbe potuto correggere la rotta del gigante dei mari da 115 tonnellate, guidato dal comandante Francesco Schettino, che ora deve rispondere delle accuse di omicidio plurimo, naufragio e abbandono della nave.

Da tre anni però intorno all’Isola del Giglio si attende che sia operativo il Vts. Il radar salva navi non è ancora pronto, ma i soldi sarebbero già stati stanziati:  320 milioni circa, che avrebbero dovuto permettere al Vts di essere usato già dal 2009

L’ammiraglio Ferdinando Lolli al Corriere della Sera dice: “Il contratto per sistemare i radar e rendere operativo il Vts attorno all’isola del Giglio è stato stipulato nel 2005 con la Selex sistemi integrati, la società di Finmeccanica, e avrebbe dovuto essere concluso nel 2009. Ma è ancora pendente”.

Al Fatto Lolli spiega ancora: “Il contratto prevedeva due fasi: la prima siglata nel 1999 per circa 120 milioni, riguardava zone delicate come lo Stretto di Messina, le Bocche di Bonifacio. Poi le coste siciliane, pugliesi e anche il porto di Genova. Qui il sistema è già attivo. Poi il 7 dicembre 2005 è stata siglata la seconda fase per circa 200 milioni, relativa a tutto il resto dei nostri mari”.

La legge è di 1o anni fa (la 51 del 14 marzo 2001). “Ed è stata una legge molto importante per il nostro paese, io sono stato il primo firmatario”, dice Eugenio Duca, già deputato dei Ds, “Ma con questo incidente abbiamo capito che con questo sistema c’è qualcosa che non funziona”.

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