Concorsone Roma, il Comune: “Non lo annulliamo”. Le carte vanno alla Procura

concorso scuolaROMA – Il Comune di Roma non annullerà il maxi concorso di Roma. Ma le carte vanno ora alla Procura che verificherà le eventuali irregolarità e deciderà di conseguenza. “Voglio lanciare segnale di tranquillità: non annulliamo il concorso. Stiamo trasferendo gli atti alla Procura”, ha detto vicesindaco di Roma Luigi Nieri.

Tuttavia lo stesso Nieri non nasconde le irregolarità riscontrate dagli uffici del Comune:  “Le irregolarità sarebbero state confermate anche dalle verifiche fatte dagli uffici. Il lavoro fatto dagli uffici purtroppo ci conferma la preoccupazione che non fosse garantito l’anonimato nelle 22 procedure concorsuali”, conclude Nieri.

“La procedura va avanti, non si sospende niente. Se ci saranno dei rilievi di carattere penale poi vedremo. Ci sono due problemi – ha aggiunto Nieri a margine della conferenza stampa -: una parte che riguarda la magistratura; e poi noi che dobbiamo risolvere un problema complesso, perché c’è una piccola parte di persone già assunte (che hanno partecipato al cosiddetto maxiconcorso, ndr), una piccola parte che ha concluso e sta già in graduatoria e una parte che sta facendo ancora le prove orali”.

Un cronista chiede se il Comune teme una pioggia di ricorsi: “Io spero di no. Questa è un’ amministrazione che ha messo al centro la trasparenza”. Rispondendo ad un’altra giornalista che lo interpellava sui contenuti della conferenza fatta insieme al sindaco venerdì, Nieri ha detto: “noi non abbiamo annunciato che annullavamo il concorso, ma che dovevamo approfondire”.

Le buste utilizzate nel maxiconcorso del Comune di Roma erano di due tipi mentre avrebbero dovuto essere di un solo tipo. Il vicesindaco Luigi Nieri spiega: “ce ne doveva essere di un solo tipo, anche stando alle dichiarazioni fatte alla stampa dalla società che ha gestito questa procedura: dovevano essere all’interno di colore violetto e invece, in realtà, oltre a queste di colore violetto ce ne sono molte di colore bianco all’interno”. Inoltre il vicesindaco di Roma ha sottolineato che anche “la busta viola, che avrebbe tutelato l’anonimato, lo tutelava solo se il nome all’interno era scritto a penna. Se il foglietto all’interno era scritto in neretto, con una luce dietro, il nome era leggibile”. Nieri ha precisato inoltre che le valutazioni non sono state condotte sui concorsi ancora in corso: “le verifiche sono state fatte per le procedure terminate”. A margine della conferenza stampa il vicesindaco di Roma ha chiosato: “riteniamo che tutto questo abbia bisogno di un’attenzione da parte della magistratura penale, civile e contabile”.

Il Codacons mette in guardia: che il concorso venga annullato o meno il rischio è di avere migliaia di ricorsi. “Tutti coloro che hanno passato le prove del maxiconcorso del Comune di Roma, in teoria 20 mila persone, potrebbero fare ricorso in caso di annullamento. Questo potrebbe costare alle casse del Comune milioni di euro, più di un bilancio. Se emergessero delle irregolarità generali, di contro, potrebbero fare ricorso anche coloro che non hanno passato le prove. Non c’è che da augurarsi che non ci siano irregolarità per le casse del Comune di Roma”. Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

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