ROMA – Contagi ieri ancora 2.729, la gran parte ancora in Lombardia e Piemonte.
Sono troppi, troppi per formare un triangolo i cui lati virtuosamente si chiudano. Data: 4 maggio. Contagi al 21 aprile 2.729.
Fine del lockdown contemporanea in tutte le Regioni e fra tutte le Regioni.
Sono questi i tre lati che non si chiudono, non combaciano.
La curva, la linea o quel che sia dei nuovi casi di coronavirus non promettono cifra zero dalle parti del 4 maggio.
Di certo non in Lombardia e Piemonte (e parte delle Marche).
Ad allora, al 4 di maggio, è presumibile i nuovi casi registrabili su scala nazionale saranno forse mille in un giorno, forse anche meno, forse solo centinaia.
E tutti o quasi, tutto o in gran parte in alcune zone d’Italia.
In Lombardia e Piemonte in particolare ci sarà al 4 di maggio la concentrazione dei nuovi casi di contagio.
Non pochissimi, per quanto siano e saranno calati a quel giorno.
Conte presidente del Consiglio ha annunciato in Parlamento che la riapertura fissata al 4 di maggio (fissata ma non garantita) sarà a dimensione nazionale, cioè con regole e tempi e modalità di apertura delle attività e di movimento valide e uguali per tutte le Regioni.
Di questa scelta si comprendono le ragioni economiche, produttivi e perfino sociali. Le linee di produzione non sono ovviamente su base regionale, scambi economici non possono sussistere in presenza di una sorta di confini regionali.
E non si può dire a un cittadino di Roma o Milano o Bari che può andare a trovare i parenti che non vede da due mesi (in mascherina e a distanza) e a un cittadino di Milano o Torino che invece no, lui non può.
Ma elementari considerazioni a tutela della salute pubblica vogliono che Piemonte e Lombardia siano al 4 di maggio e ancora per un tempo da verificare chiuse al resto d’Italia.
Divieto di spostarsi da Regione a Regione è ragionevole quanto indispensabile.
Per ogni nuovo caso di contagio accertato per via di tampone si stima da 5 a 10 casi non rilevati di asintomatici o puaci sintomatici.
Tradotto: quando il 4 di maggio in Lombardia e Piemonte ci saranno auspicabilmente poche centinaia di nuovi casi al giorno significherà che i contagiati in movimento (asintomatici e pauci sintomatici) saranno ancora migliaia.
Se cittadini italiani delle altre Regioni andassero dal 4 maggio in poi in Lombardia e Piemonte avrebbero non poche probabilità di venire a contatto con queste migliaia.
E se i cittadini di Lombardia e Piemonte dopo il 4 di maggio potessero andare nelle altre Regioni sarebbe un modo non molto intelligente di frullare un po’ di coronavirus su tutto il territorio nazionale.