Contagi e Regioni, chi rischia la zona gialla. Oggi il monitoraggio Iss: Friuli Venezia Giulia a rischio

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 12 Novembre 2021 - 11:33 OLTRE 6 MESI FA
Contagi Regioni zona gialla

Contagi e Regioni, chi rischia la zona gialla. Oggi il monitoraggio Iss: Friuli Venezia Giulia a rischio (foto ANSA)

Tornano a salire i contagi e alcune Regioni temono il passaggio in zona gialla. In attesa del report settimanale dell’Iss di oggi, per il momento, stando a quello della Fondazione Gimbe, nessuna dovrebbe passare in zona gialla con regole e misure più restrittive. Solo il Friuli Venezia Giulia, dopo le manifestazioni di Trieste, è a forte rischio.

Coronavirus in Italia, contagi in crescita

Giovedì 11 novembre sono stati registrati altri 8.569 contagi, con un tasso positività dell’1,43%, e 67 morti. In Friuli Venezia Giulia, “e in particolare a Trieste, la situazione dell’aumento dei casi Covid è drammatica e a questo punto serve la zona gialla”, è l’appello arrivato da Alberto Peratoner, presidente del sindacato degli anestesisti rianimatori Aaroi-Emac della Regione.

I contagi sono in crescita e crescono anche i ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, presentando il monitoraggio indipendente della Fondazione, ha spiegato che “per la terza settimana consecutiva si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali (+37,7%) come documenta anche la media mobile a 7 giorni, più che raddoppiata in meno di un mese passando da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre”.

Sono 66 le province che hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le province superano tale soglia. In 3 province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221). 

Ricoveri e terapie intensive

Nella settimana 3-9 novembre crescono i ricoveri in area medica (+444) e in terapia intensiva (+36). A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali.

In particolare, nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica. Tali valori, a breve termine, non comportano il rischio di passare in zona gialla che, oltre all’incidenza settimanale superiore ai 50 casi per 100.000 abitanti, richiede contestualmente il superamento della soglia di occupazione del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva.