Contagi da coronavirus: a 5.000 al giorno, raggiunta quota cinquemila, passato il confine della zona cosiddetta di “contenimento”.
Contagi e zone rosse. Dopo i cinquemila contagi al giorno non si “contiene” più, la trincea del contenimento va abbandonata per arretrare su altra e più arretrata trincea, quella della “mitigazione”.
CONTENIMENTO STA SALTANDO
Contenimento di una pandemia è quando di fatto impedisci al virus di circolare se non in spazi fisici e temporali ristretti. Si intende per contenimento quando, appunto, contieni l’infezione come in scatole chiuse: appena compare il virus lo inscatoli in un tracciamento-quarantena e gli impedisci così di uscire dalla scatola. A quota cinquemila la strategia del contenimento salta, non è una cifra tonda indicata a caso, è la cifra-frontiera che il Comitato Tecnico Scientifico si è dato ed è la cifra che il governo conosce. Cinquemila contagi al giorno (non per uno ma per più giorni consecutivi) vuol dire che coronavirus si è preso la trincea del contenimento.
CONTAGI E ZONE ROSSE. MITIGAZIONE, CIOE’ LIMITAZIONE DEL DANNO
Travolto il contenimento, si passa alla mitigazione. Mitigazione è quando pandemia e virus viaggiano veloci, più veloci di tracciamento e quarantene e quindi ci si deve rassegnare a mitigare il danno non potendo più contenerlo in scatole chiuse.
Mitigazione è mini zone rosse: in una località, in dieci ,cento, mille località e situazioni. Mini zone rosse: sostanzialmente limitazioni se non azzeramenti dei movimenti e delle attività là dove il cluster, il focolaio sta assumendo dimensioni di un fuoco bello grosso, di un incendio. Mini zone rosse in Italia già ve ne sono, se ne accendono ogni giorno. Sopra quota cinquemila contagi al giorno diventeranno l’esito di una roulette russa che ogni giorno indicherà a chi tocca e chi per ora la scampa e poi si ricomincia al prossimo giro del tamburo con i proiettili del contagio.
CONTAGI E ZONE ROSSE: A QUOTA DIECIMILA SI CHIUDE
A quota diecimila contagi al giorno (stabili a questa cifra enorme) non basterà più neanche la mitigazione, occorrerà chiudere. Non lockdown totale e generale, nessuna economia e società europea sembra oggi in grado di reggerlo. Ma chiusure di settori di attività certamente sì. Bar e ristoranti e palestre in prima fila nell’elenco di chi a quota diecimila contagi quotidiani dovrà chiudere in tutto o in parte l’attività.
OBBEDIENZA CIVILE, DA SOMMINISTRARE IN DOSI MASSICCE
Una parte della spinta verso quota cinquemila contagi al giorno e dio non voglia verso quota diecimila, una parte della spinta dal contenimento alla mitigazione e dio non voglia anche peggio viene dai disobbedienti per la libertà. Libertà di non mettere la mascherina, di negare che coronavirus esista. Libertà di disubbidire ai medici, ai governi, disubbidire a chiunque.
Raccontava un lettore nella lettera al Corriere della Sera: “Una signora al mio richiamo a indossare la mascherina mi ha risposto di farmi i…miei”. Ecco, chi ricorda al prossimo di mettersi la mascherina si sta facendo proprio i c…suoi, sta badando alla sua salute. I No Mask sono come gente che va in giro con una siringa infetta e invoca la libertà di farlo anche se la siringa infetta da loro impugnata può entrare nella pelle altrui.
Ogni libertà ha il limite di non essere tale se ferisce e invade i diritti fondamentali altrui e il diritto alla salute è certo tra questi diritti primari. Non appaia oltre misura ma la libertà invocata dai No Mask di fare ciò che loro piace in ogni circostanza, la libertà e il diritto che rivendicano di non avere altra legge che la loro inclinazione è concettualmente e culturalmente la stessa libertà che invoca il pedofilo che chiama la sua violenza ai minori niente meno che amore, amore a modo suo.
Non è brava gente quella che non vuole mettere la mascherina. I contagi? Ieri 4.458. A quota cinquemila…