Convivenze, la comunità gay contro il Papa: "Allora faccia sposare anche noi"

ROMA, 5 GIU – Una posizione di retroguardia, fuori dal mondo: insorge la comunita' omosessuale italiana alle parole del Papa, che oggi dalla Croazia ha ribadito la sua contrarieta' alle convivenze. Allora – provocano – visto che l'unica forma valida e' quella della famiglia fondata sul matrimonio, dia anche a noi la possibilita' di sposarci.

Il comitato promotore di Europride 2011, composto da alcune tra le piu' importanti associazioni lgbt come Arcigay e Circolo Mario Mieli, parla addirittura di "ennesimo insulto del papa alle coppie di fatto". E invita tutti a scendere in piazza a Roma l'11 giugno prossimo per la sfilata dell'orgoglio omosessuale: "sarà un momento per ribadire che il mondo, al di là delle parole del papa, è profondamente mutato e che l'Italia, in particolare, attende con urgenza di sentire su questi temi la voce dello Stato piuttosto che le falsità del pontefice".

Parole che scatenano l'ira del sottosegretario Carlo Giovanardi (Pdl): "l'Europride di Roma – afferma – parte molto male se i suoi organizzatori aggrediscono papa Benedetto XVI con volgari invettive perché in Croazia ha ribadito quello che la Chiesa sostiene da millenni. E' davvero singolare che le associazioni gay vogliano negare agli altri quella libertà di opinione che giustamente rivendicano per se stessi". Infuriato anche il segretario nazionale de La Destra, Francesco Storace: "credo che chi elargisce troppo frettolosamente patrocini alle loro manifestazioni debba rivedere la propria posizione. Rispetto per tutti, compreso il papa però".

"Il papa ha ragione" chiosa Anna Paola Concia, deputata del Pd, unica parlamentare omosessuale dichiarata e convivente da anni con una donna tedesca. Per poi spiegare: "é assolutamente vero e sono d'accordo che bisogna impegnarsi a costruire legami duraturi. Allora diamo la possibilità a tutti coloro che si amano e vogliono impegnarsi a costruire un progetto di vita insieme di sposarsi, a prescindere dall'orientamento sessuale".

"Quelle del papa sono dichiarazioni fuori dal mondo, parla di una famiglia che non esiste più" reagiscono all'unisono Aurelio Mancuso e Franco Grillini, ex presidenti di Arcigay e tra i leader della comunita' lgbt. "Ma non vede – dice Mancuso – che ormai le convivenze, le famiglie allargate, quelle di diverso tipo costituiscono una grande fetta della società? Essere contro queste forme di famiglia significa far male alle persone: dentro ai nuclei conviventi ci sono migliaia di bambini che non hanno gli stessi diritti dei figli di genitori sposati, ci sono tante persone singole che hanno vita dura perché senza le tutele delle famiglie tradizionali. Lui fa bene a difendere le famiglie tradizionali, sono una cosa importante, chi vuole sposarsi deve poterlo fare, ma oggi chi non vuole o non può sposarsi, come gli omosessuali, deve poter avere le stesse tutele, perché fa bene a tutti, perfino ai cattolici".

Le parole del Papa, gli fa eco Grillini, "sono non solo fuori dal mondo ma delineano una chiesa cattolica che vive in un mondo parallelo fatto solo di moralismo e non di realismo". "Nell'epoca del precariato, del reddito virtuale, della mancanza di servizi, dei posti che non ci sono agli asili pubblici, Ratzinger se la dovrebbe prendere con le politiche dei governi di destra anzichè con i conviventi che spesso non possono nemmeno permetterselo il matrimonio tradizionale" conclude.

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