Intercettazioni Coop, anche la Cgil all’attacco: “Vogliamo chiarezza”

Pubblicato il 14 Gennaio 2010 - 14:01 OLTRE 6 MESI FA

La Cgil vuole vederci chiaro sullo “scandalo intercettazioni” che ha coinvolto la Coop in Lombardia. Il sindacato «alla Coop, nelle sue responsabilità nazionali e della Lombardia, di fare subito chiarezza. E, qualora ci fosse un sistema di sorveglianza di quel tipo, di smantellarlo immediatamente».

Secondo un’inchiesta pubblicata da Libero, la Coop avrebbe spiato i suoi dipendenti in alcune sedi lombarde. L’azienda è accusata di aver installato microspie nei telefoni.

Particolarmente grave sarebbe, secondo Susanna Camusso, della segreteria nazionale della Cgil, il fatto che alle riprese delle telecamere corrispondessero registrazioni audio: «Una palese lesione della privacy, una violazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici che nulla potrebbe avere a che fare con la tutela del patrimonio aziendale».

Secondo l’inchiesta di Libero, in pochi mesi furono registrate 800 telefonate. La maggior parte delle conversazioni riguardavano la vita privata dei lavoratori: figli ammalati, litigi tra coniugi ma anche storie segrete di amori nascosti tra dipendenti.

Di queste intercettazioni esisteva anche un cd rom con tutte le conversazioni, che venne consegnato alla direzione centrale di Coop Lombardia di viale Famagosta.