Coronavirus, 12enne chiama i carabinieri: "Papà ha perso il lavoro, non abbiamo cibo" Coronavirus, 12enne chiama i carabinieri: "Papà ha perso il lavoro, non abbiamo cibo"

Coronavirus, 12enne chiama i carabinieri: “Papà ha perso il lavoro, non abbiamo cibo”

BOLOGNA – “Abbiamo fame, mio padre non lavora più e il frigorifero è vuoto, aiutateci vi prego!”. E’ il tono di una telefonata che una 12enne ha fatto ieri mattina, 2 marzo, al 112 e ricevuta dalla Centrale Operativa dei Carabinieri della Compagnia di Vergato, in provincia di Bologna.

Dopo averla tranquillizzata, l’operatore che le aveva risposto ha inviato una pattuglia a casa della famiglia, di origine straniera e composta da genitori e due figli. I militari hanno accertato che le parole della ragazzina avevano descritto una situazione reale: il padre, unica fonte di reddito, aveva perso il precario lavoro che aveva a causa dell’emergenza sanitaria e la famiglia non aveva più nulla da mangiare.

Di sua iniziativa, la 12enne aveva chiamato il 112. I Carabinieri sono andati a fare la spesa e sono tornati con una scorta di generi alimentari: latte, pasta, uova, farina, carne, biscotti, frutta e verdura.

Coronavirus, pacchi cibo per bisognosi Napoli

Continua senza sosta il lavoro nel padiglione della Mostra d’Oltremare di Napoli dove arrivano le donazioni di beni di prima necessità.

Nell’hub di stoccaggio, dove lavorano i volontari della Napoli Servizi, Protezione civile, che fa da centro di distribuzione a varie realtà associative del territorio, oggi sono arrivate le donazioni del Caan, il mercato ortofrutticolo di Volla, decine di pacchi alimentari da parte di privati e supermercati e tonnellate di frutta, verdura e ortaggi consegnati dalla Coldiretti.

Alla consegna erano presenti gli assessori comunali Raffaele Del Giudice, Biro Borriello, Monica Buonanno, Rosaria Galiero e i rappresentati dell’associazione di categoria hanno donato 11 tonnellate dei loro prodotti, che saranno poi smistati alle famiglie in difficoltà di volontari della Caritas e della Comunità di Sant’Egidio.

Sono state donate patate, cipolle, scarola, rucola, insalate, kiwi, carote, finocchi, spinaci, broccoli. A coordinare la consegna il presidente Gennarino Masiello e il direttore Salvatore Loffreda, insieme con lo staff di Coldiretti Napoli. A donare sono state le aziende agricole di tutta la regione. “Nonostante le difficoltà – ha affermato Masiello – gli agricoltori della Coldiretti hanno voluto manifestare la propria solidarietà alla città di Napoli, che ha sempre dimostrato grande affetto per il nostro mondo”.

“Oggi non ci possiamo sottrarre alla richiesta di aiuto che arriva dalle famiglie in difficoltà. Lo facciamo a Napoli – ha fatto sapere – ma continueremo a offrire solidarietà in tutte le altre città e province, ad Avellino, a Benevento, a Caserta e a Salerno. La tragedia del coronavirus ci deve vedere tutti uniti per sconfiggere il mostro e tornare alle nostre vite”.

“Le aziende agricole continuano a lavorare per garantire cibo sano e genuino, nonostante siano costrette a volte a buttare via i prodotti per la concorrenza sleale di prodotti sotto costo che arrivano dall’estero – ha concluso – È il momento di unire le forze e di un sano patriottismo, che Coldiretti sostiene con la campagna #MangiaItaliano”. (fonte ANSA)

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