Coronavirus, morto uno dei due contagiati in Veneto. Sale numero positivi in Italia: 15 in Lombardia

Coronavirus, 16 casi in Italia: 14 in Lombardia, due in Veneto. Tutti i Comuni interessati: scuole, palestre, bar e negozi chiusi
Coronavirus, 16 casi in Italia: 14 in Lombardia, due in Veneto. Tutti i Comuni interessati: scuole, palestre, bar e negozi chiusi (Foto Ansa)

MILANO  – E’ morto all’ospedale di Padova uno dei due pazienti positivi al coronavirus. A confermarlo è il governatore del Veneto, Luca Zaia. La vittima si chiamava Adriano Trevisan ed aveva 78 anni. Originario di Vo’ Euganeo, trevisan era un ex titolare di una piccola impresa edile ed aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’.

Nella giornata di venerdì 21 febbraio c’è stato un picco di nuovi casi di coronavirus in Italia. In tutto sono dicassette le persone positive al coronavirus: 15 (l’ultimo è stato confermato in serata ndr) in Lombardia e due in Veneto, con uno dei due che in tarsa serata non ce l’ha fatta. 

L’altro veneto risultato contagiato a Vo’ Euganeo (Padova), è in isolamento in ospedale. 

Quanto ai casi in Lombardia, i primi sei riguardano un uomo di 38 anni dipendente della Unilever di Lodi, ricoverato in terapia intensiva a Codogno. Le sue condizioni sono leggermente migliorate rispetto a giovedì sera, quando si è presentato al Pronto soccorso.

L’uomo, nelle settimane scorse, sarebbe andato a cena con un collega tornato dalla Cina, un dipendente della Mae di Fiorenzuola d’Arda (Piacenza). L’uomo è risultato negativo al tampone, sebbene avesse una sindrome influenzale quando ha incontrato il 38enne a cena. E’ positiva anche la moglie del trentottenne, incinta all’ottavo mese. Suo marito ha partecipato negli ultimi giorni a due gare di corsa. Positiva anche una terza persona, il figlio del titolare di un bar di Codogno che avrebbe fatto sport con il 38enne. Gli altri tre contagiati sono clienti del bar.

Coronavirus, contagiati anche cinque operatori sanitari.

E’ ricoverato anche il medico di base che aveva visitato il trentottenne e ora ha la polmonite (ma non si sa se è positivo al coronavirus). Gli altri otto casi resi noti dall’assessore al Welfare della Lombardia Gallera riguardano cinque operatori sanitari, infermieri e medici dell’ospedale di Codogno e tre pazienti. Intanto, è ricoverata in isolamento all’Ospedale di Piacenza una donna, sintomatica, collega del 38enne positivo al coronavirus.

50mila persone in isolamento nel lodigiano. Misure restrittive anche in Veneto. 

Il premier Conte ha annunciato che è stata disposta una quarantena per tutti quelli che sono entrati in contatto con i contagiati. Al momento sono 250 le persone messe in isolamento, ma considerato l’aumento dei casi potrebbe aumentare anche il numero delle persone sotto osservazione.  Tra loro 149 sono infermieri, medici, familiari e persone entrate in contatto diretto con il 38enne ricoverato a Codogno. Poi ci sono i dipendenti che lavorano nella sua ditta e che hanno avuto contatto diretto con lui.

Una decina i Comuni, tutti nella stessa area, sono interessati da un’ordinanza sul coronavirus decisa da una cabina di regia presieduta dal governatore Attilio Fontana, dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal capo della protezione civile Angelo Borrelli. L’ordinanza prevede varie misure restrittive per i Comuni di Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano. I residenti complessivi sono oltre 50mila.

L’assessore alla sanità della regione Lombardia Giulio Gallera ha invitato i cittadini di Castiglione d’Adda, Codogno e Casalpusterlengo, a scopo precauzionale, a rimanere a casa “in quarentena volontaria” e ha chiarito che sono già stati effettuati tutti gli accertamenti diagnostici necessari sull’intero staff medico e sanitario dell’ospedale di Codogno.

Il sindaco di Codogno ha disposto per il pomeriggio di venerdì e per la giornata di sabato la chiusura delle scuole e, “almeno fino a domenica”, di tutti “gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di pubblico intrattenimento ed i luoghi di ritrovo ed assembramento del pubblico” come discoteche, sale da ballo, sale giochi e impianti sportivi.

A Castiglione d’Adda, dove risiedono i genitori dell’uomo contagiato dal coronavirus, sono stati sospesi i festeggiamenti per il carnevale e gli eventi sportivi ed è allo studio la chiusura delle scuole. Anche a Lodi si pensa alla chiusura delle scuole. Il vicesindaco di Casalpusterlengo ha disposto la chiusura delle scuole e dei nidi.

Anche per le zone del Veneto dove risiedevano i due anziani contagiati scatteranno delle misure restrittive come quelle previste per il lodigiano. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al termine della riunione alla protezione civile che si è tenuta a Roma. “Siamo al lavoro per un’ulteriore ordinanza che sarà sottoscritta con la regione Veneto. L’obiettivo è contenere in aree geografiche limitate l’epidemia” ha spiegato il ministro sottolineando che i provvedimenti ricalcheranno quelli già attuati per i 10 comuni in provincia di Lodi.

Il ministero della Salute ha stabilito l’obbligo di quarantena “fiduciaria” domiciliare per chi è tornata da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e “sorveglianza attiva” per chi è stato nelle aree a rischio, cioè nel paese asiatico così come indicato dall’Oms, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie locali al proprio rientro in Italia.

L’Oms si dice preoccupata per il numero di contagi che non hanno un chiaro collegamento epidemiologico, ad esempio che non hanno viaggiato in Cina né hanno avuto contatti con casi confermati. Per evitare contatti a rischio e contagi tra i medici, prima di fare una visita domiciliare o di ricevere in studio un paziente con sintomi sospetti da coronavirus, i medici di famiglia faranno un triage telefonico. La Federazione italiana medici di medicina generale invierà a tutti i medici una scheda con domande sui contatti, sulla capacità respiratoria del paziente, su eventuali episodi di dispnea.

Intanto all’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma risulta guarito il giovane ricercatore che era stato ricoverato. “Risulta persistentemente negativo al test sul coronavirus”. E’ ancora in osservazione Niccolò lo studente di Grado riportato in Italia da Wuhan. Migliorano le condizioni della coppia di cinesi positivi ricoverati, soprattutto quelle dell’uomo. E sono usciti dalla quarantena i 55 connazionali che erano stati rimpatriati da Wuhan ed erano stati tenuti in isolamento alla Cecchignola.

Fonte: Ansa

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