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Coronavirus, 58enne positivo: scuole chiuse a Aradeo, Galatone, Galatina e Nardò (Lecce)

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Coronavirus, scuole chiuse a Aradeo, Galatina e Nardò (Lecce) per sanificazione (foto Ansa)

ROMA – I sindaci di Aradeo, Galatina e Nardò (Lecce) hanno disposto per oggi la chiusura delle scuole per garantire la sanificazione degli ambienti. Si tratta di un provvedimento che segue il caso di positività al coronavirus accertato su un 58enne di Aradeo ricoverato presso l’ospedale di Galatina. Da quanto si apprende l’uomo avrebbe avuto contatti di lavoro in Lombardia, a Milano, da dove sarebbe tornato da poco.

La chiusura delle scuole a Nardò deriva dal fatto che un famigliare del 58enne frequenta un istituto scolastico. Anche il sindaco di Galatone, comune confinante con Galatina e Aradeo, ha disposto la chiusura oggi e domani e la sanificazione delle scuole di ogni ordine e grado.

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“Due settimane di divieti non bastano, serve almeno tutto marzo e non solo al Nord”. Il presidente della Società italiana di virologia Arnaldo Caruso, intervistato dalla Stampa, invita la politica al coraggio, “perché la Cina insegna a non abbassare la guardia altrimenti i contagi aumentano”.

“Il confronto con l’andamento cinese è chiaro: siamo solo all’inizio della curva delle infezioni. Spero che una pausa arrivi presto, ma è questione di mesi non di settimane”, dice Caruso, secondo cui le misure prese sono giuste “ma vanno prolungate e allargate ad altre regioni, anche al sud, altrimenti sarà un disastro. Il coronavirus porta il 20% dei contagiati in ospedale e il 10% in terapia intensiva. Se non si frena l’epidemia non ci saranno posti letto sufficienti”. “La sfida senza precedenti è quanto sia in grado di reggere il Sistema sanitario nazionale”, evidenzia Caruso.

“Questa è la prima vera epidemia respiratoria documentabile. Dell’influenza conosciamo cure e vaccini, ne siamo in parte immuni, mentre il coronavirus è nuovo e potenzialmente infetta tutti, è molto contagioso e cento volte più letale”. Se il coronavirus non è ancora una pandemia, “lo sta diventando. Pandemia è quando ci sono tanti focolai in più Paesi. Il coronavirus potrebbe anche attenuarsi in estate e tornare l’anno prossimo o quello dopo”. Il vaccino, aggiunge, “non ci sarà prima di due anni e come per l’influenza potrebbe funzionare solo in parte. Meglio puntare sui farmaci antivirali, magari da perfezionare per l’occasione”.

Fonte: Ansa.

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