Bari, Policlinico pieno di genitori con figli tornati dal nord. L’allarme del medico

ROMA – I reparti del policlinico di Bari ospitano molti dei genitori contagiati dal coronavirus dai figli scappati dal nord Italia la sera del 7 marzo, quando il premier Giuseppe Conte ha richiesto di restare a casa. A raccontare la situazione è Gioacchino Angerano, direttore del reparto di malattie infettive del Policlinico, che spiega come i casi in Puglia sono in aumento e sempre più spesso si tratta di reparti con pazienti che sono stati contagiati proprio dai loro cari fuggiti dalla Lombardia.

Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, Angerano ha spiegato: “Già ora abbiamo ricoverato persone i cui figli sono tornati dal Nord nei giorni scorsi: prevedo per questo grandi o piccoli focolai che a loro volta creeranno altri focolai. L’epidemia durerà ancora”.

Le parole del direttore del reparto di malattia infettiva confermano quindi le previsioni di venerdì scorso lanciate da Silvio Brusaferro, direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha parlato di possibili nuovi focolai di epidemia da coronavirus al sud proprio da tutti coloro che tra il 7 e il 10 marzo, mentre il premier ribadiva lo stare in casa per non diffondere il virus, hanno preso d’assalto treni per poter tornare dalle loro famiglie al sud Italia.

Le previsioni poi non sono rosee soprattutto per la Puglia, come aveva già anticipato il governatore Michele Emiliano, dato che dai dati al 12 marzo sarebbero 3mila le persone che sono giunte in Regione senza controllo. Anche in Campania la situazione non è facile e il governatore Vincenzo De Luca ha ottenuto l’aiuto dell’Esercito. Intanto si attende il picco dell’epidemia, sperando che i danni provocati da tutti coloro fuggiti dal nord verso il sud non scatenino nuovi focolai come a Bergamo, dove la era del 18 marzo l’Esercito è intervenuto per portare via le bare.

(Fonte ANSA e Corriere del Mezzogiorno)

Gestione cookie