Coronavirus. Autocertificazione, quinto modulo dall’11 marzo: non saranno troppi?

ROMA – Altro giorno di passione e altro modulo di autocertificazione per poter uscire di casa. Chi l’ha già scaricato online tre o quattro volte deve aggiornare il file (clicca qui il pdf). Ne serve uno nuovo che contempli le disposizioni che via via vengono introdotte. Per esempio l’inserimento o la rimozione di voci diverse nella lista delle attività essenziali o in quella dei casi di necessità. 

Forse, come deve ammettere anche il capo della Polizia Gabrielli, cominciano a essere un po’ troppi questi moduli. Anche perché non si tratta di un mero adempimento burocratico. Resta infatti salvo il reato di falsità ideologica in atto pubblico del privato (articolo 483 del codice penale), qualora venga dichiarato il falso sull’autocertificazione che occorre ancora compilare per giustificare gli spostamenti.

“Sono state fatte ironie – spiega Franco Gabrielli -, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo. Anche per intercettare” i quesiti che arrivano dai cittadini. Non sono ironiche le critiche dei politici alle troppe versioni del modulo. Si segnalano in particolare quelle di esponenti di Forza Italia che denunciano il rischio caos. “Più tamponi meno autocertificazioni”, sintetizza il parlamentare Sisto. (fonte Ansa)

(fonte Ansa)

 

 

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