Coronavirus, la bimba contagiata e messa alla gogna dalle mamme nelle chat della scuola

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Coronavirus, la bimba contagiata e messa alla gogna dalle mamme nelle chat della scuola (foto Ansa)

ROMA – Una bimba di otto anni messa alla gogna sui social e nelle chat delle mamme della scuola a causa della sua positività al tampone del coronavirus. Accade a Curtolo in provincia di Padova: il suo nome e cognome sono stati svelati con tanto di età ed indirizzo.

Virali anche i dati del papà e dello zio e, come se non bastasse, la foto del nonno. Questo può accadere nell’era del coronavirus e di Whatsapp in Italia, dove se sei guarito o stai bene pur avendo contratto il virus, ti guardano e trattano comunque come se fossi un appestato. 

In un’epoca in cui la paura diventa ingestibile, come ha spiegato anche l’arcivescovo emerito di Milano Angelo Scola, bisogna per forza trovare un nemico da individuare subito. E a Curtarolo nel tritacarne finisce una bambina di otto anni e la sua famiglia, dei pericoli pubblici da cui guardarsi. 

La piccola e tutti i componenti della sua famiglia sono stati trattati come appestati soltanto perché, si legge nel messaggio che ha girato su molti telefonini, sono “persone risultate positive al test del coronavirus”. Violazione della privacy ed anche altri reati a detta della Procura e dei Carabinieri, che ora hanno aperto un’inchiesta. 

A Curtarolo abita la bimba che, pur non manifestando alcun sintomo, è risultata affetta da Covid-19. A poche centinaia di metri vive suo zio, pure lui positivo e pure lui, almeno per il momento, senza alcun malessere. Mamma e papà, invece, sono negativi. Per tutti, in via precauzionale è stato disposto l’isolamento in casa che, come negli altri casi, durerà in tutto 14 giorni. Al termine, se continueranno a non avere sintomi, come scrive il Corriere della Sera potranno tornare alle loro vite normali.

Diversa la situazione per il nonno della piccola, un imprenditore di 67 anni che abita nella vicina Limena e che, dopo aver contratto il virus è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Padova. A lui si aggiungono altri sei casi tutti riscontrati a Limena. Si tratta di persone positive ma asintomatiche, che ora si trovano in quarantena fiduciaria.

A Limena va a scuola la bimba che frequenta la seconda elementare. In isolamento sono quindi finiti i suoi diciotto compagni di classe mentre la scuola rimarrà chiusa fino al 1 marzo.  In molti in paese hanno temuto di ritrovarsi l’esercito pronto a chiudere le strade come accaduto a Vo’. Per far fronte a questa ondata di panico, il sindaco Stefano Tonazzo ha chiesto ai suoi concittadini di mantenere la calma: “Manteniamo tutti la calma non c’è alcun ordine di quarantena né di chiusura del paese”.

La sua collega di Curtarolo Martina Rocchio è invece stata accusata di aver diffuso le informazioni della famiglia sia su Whatsapp, sia su Facebook. La donna però nega: “Non ho mai diffuso quel comunicato, figuriamoci se può passarmi per la testa di svelare dati così sensibili, specie di una minorenne”. La sindaca ha aggunto: “L’autore è sicuramente qualcuno che, per fini politici, ha voluto utilizzare quella povera bambina per colpire la sottoscritta. Dovrebbe vergognarsi. Mi sono rivolta ai carabinieri e sporgerò denuncia: spero risalgano al colpevol”.

Anche la famiglia della piccola ora ha intenzione di presentare querela. I genitori della bambina spiegano che la piccola gioca e non ha alcun sintomo influenzale. A preoccupare sono invece le condizioni del nonno paterno ricoverato in terapia intensiva. 

Fonte: Corriere della Sera 

 

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