Coronavirus bollettino 12 febbraio: calano contagi, morti e ricoveri in terapia intensiva, ma più tamponi Coronavirus bollettino 12 febbraio: calano contagi, morti e ricoveri in terapia intensiva, ma più tamponi

Coronavirus bollettino 12 febbraio: calano contagi (13.908), morti (316) e ricoveri, ma più tamponi

Bollettino coronavirus del 12 febbraio: calano contagi e morti. I nuovi test positivi al Sars-CoV-2 sono 13.908, ieri erano stati 15.147. In diminuzione anche le vittime: sono 316. Ieri erano state 391. 

Sono stati 305.619 i test (tra tamponi molecolari e antigenici rapidi) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 292.533 (13mila in meno). Il tasso di positività è del 4,5% (ieri 5,1%, lo 0,6 in più di oggi).  

Aggiornamento ore 18:49

In calo anche le terapie intensive e i ricoveri

Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva in Italia a causa del Covid-19 sono 2.095, in calo di 31 unità rispetto a ieri, nel saldo quotidiano tra ingressi e uscite, secondo i dati del ministero della Salute. I ricoveri nelle 24 ore in rianimazione sono stati 153. I ricoverati con sintomi sono invece 18.736 (-206 rispetto a ieri).  

Da inizio epidemia i casi totali sono ora 2.697.296, i morti 93.045. Le persone attualmente positive sono 402.174 (-2.845 rispetto a ieri), i guariti o dimessi sono 2.202.077 (+16.422). In isolamento domiciliare ci sono 381.343 persone (-2.608 rispetto a ieri). 

Ecdc: “Il Covid probabilmente non scomparirà”

Intanto dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, arriva un’allerta: il mondo deve prepararsi al fatto che il Covid-19 rimarrà “tra noi”. Lo stima la direttrice del Centro, Andrea Ammon.

“Ora sembra più probabile che rimanga” piuttosto che vada via, ha detto in un’intervista. “Sembra che si adatti molto bene agli esseri umani. Quindi dobbiamo prepararci al fatto che resterà tra noi”, ha aggiunto. 

“Non sarebbe il primo virus che rimane tra noi per sempre, quindi non è una caratteristica insolita per un virus”, ha chiarito la direttrice dell’Ecdc.

Per quanto riguarda i vaccini e la possibilità che siano inefficaci contro le varianti del virus, la dottoressa Ammon ha citato l’influenza stagionale come esempio in cui i vaccini vengono adattati ogni anno.

“Potrebbe risultare che con il coronavirus vada allo stesso modo, o che a un certo punto rimanga stabile e potremo usare un vaccino per un periodo più lungo”, ha detto.  

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